Il personaggio di Maigret esordisce nel 1929 con il romanzo Pietr il lettone e va in pensione nel 1972 con Maigret e il signor Charles – per un totale di 75 romanzi - e ha rappresentato la scrittura più popolare di Simenon, quella del successo.
Maigret lavora a Parigi e il Quai des Orfèvres è il suo quartier generale. Qui è circondato da collaboratori storici come Torrance (“Torrance il ciccione, Torrance il fracassone”), Janvier (“il giovane Janvier”), e Lucas, che prenderà il posto di Maigret dopo il pensionamento. Il Commissario ha con loro un rapporto che è un misto di autorità e di affetto, di stima ma anche, a volte, di stizza, in questo uno specchio del carattere del suo autore.
Simenon raccontava di aver incontrato Maigret all’improvviso, fulminazione e ispirazione a prima vista, come un'apparizione, immediatamente riuscito e completo, una specie di prodigio. Non così aveva ricostruito i fatti Francis Lacassin nella sua biografia molto speciale del commissario: La vraie naissance de Maigret (Ed. du Rocher e in Italia Medusa edizioni). Il romanziere andò per tentativi, inventò prima altri 18 investigatori molto diversi fra loro per arrivare a piccoli passi verso Maigret. Il mito dello scrittore geniale e d’impeto però piaceva troppo a Simenon per non cavalcarlo in ogni aspetto della sua esistenza.
La critica legge il segreto delle storie poliziesche di Maigret (e del loro incredibile e duraturo successo) nel suo rapporto con la vita. Alla fine, quello che il commissario fa non è risolvere un enigma (come potrebbe fare Poirot) e raramente sistema definitivamente una questione, o liquida i cattivi, come regolarmente avviene nei gialli d'azione. Maigret non deduce, non spiega, se interviene lo fa di rado e solo per fare accadere quello che comunque deve succedere. La sua funzione non è spiegare né tanto meno giudicare. È capire, e poi favorire il compimento dei destini. Per questo i suoi gialli vengono considerati grandi romanzi.
In Italia la serie è stata inizialmente pubblicata da Mondadori, ma negli anni Settanta Simenon manifestò una certa scontentezza per come Mondadori gestiva i suoi romanzi e chiese consiglio a Fellini, che lo indirizzò ad Adelphi, editore allora ben lontano dal genere.
Le due case editrici hanno differenziato le edizioni anche nei titoli - quelli di Adelphi sono sempre corrispondenti all'originale, quelli di Mondadori quasi mai lo erano – e nelle copertine: quelle di Maigret della serie "I libri del girasole" erano astratte, quelle Mondadori degli anni Settanta sempre ispirate a Gino Cervi che interpretava Maigret nella serie tv, quelle Adelphi sempre illustrate da foto francesi degli anni Trenta.