Maurizio de Giovanni ci accompagna nella sua amata Napoli negli anni Trenta del Novecento, con il commissario Ricciardi.
Lo possiamo trovare seduto a un tavolino a consumare la colazione davanti alle sfogliatelle del caffè Gambrinus... È in questo modo, attraverso la quotidianità, gli odori e i suoni di una città, che i racconti di de Giovanni ci prendono e ci accompagnano per mano in un viaggio "fotografico". Un coro di voci e di ricordi attraverso una Napoli sbiadita, ma viva e ricca di suggestioni lontane, che emozionano sia chi Napoli la conosce e la sente guizzare nelle vene, sia chi la ama - anche solo da lontano - e rimane affascinato da tanta bellezza "in bianco e nero".
L'opera di de Giovanni, intrecciata tra parole e immagini, in un racconto che si sviluppa in trame gialle, ma che è anche una testimonianza iconografica, è lo sfondo malinconico di un viaggio nel tempo. Una narrazione dall'animo suggestivo dove prende forma la città di Napoli e il suo mare.
«Gli anni Trenta sono poco raccontati e sottovalutati perché visti in prospettiva della seconda guerra mondiale. Invece sono stati un’epoca di grande fermento culturale e sociale, con valori bellissimi e grandi disperazioni. Ne sono sempre stato affascinato.»