«Alla base dell'edificio gli studi dei costumi, che rappresentano gli effetti sociali. La seconda parte è costituita dagli studi filosofici, poiché, dopo gli effetti verranno le cause. Poi, dopo gli effetti e le cause, si devono cercare i principi. I costumi sono nello spettacolo, le cause sono nei retroscena e nelle macchinazioni. I principi, è l’autore, ma, man mano che l'opera raggiunge in spirali le altezze del Pensiero, essa si misura e si condensa.» Così dichiarava Honoré de Balzac nel tentativo di illustrare la sua Commedia Umana, da molti considerata una delle più grandi opere della letteratura. Un insieme di 137 scritti comprendenti romanzi realistici, fantastici e filosofici, ma anche racconti, saggi, studi analitici, e novelle dove vengono esplorati contesti sociali e forniti ritratti psicologici di molti personaggi, atti a offrire un quadro della società francese e dei suoi valori fondanti. Scene della vita privata costituisce la seconda sezione dell’opera madre, e inizia con il romanzo La casa del gatto che gioca, dove si narra la tormentata storia d’amore tra Il pittore Théodore de Sommervieux e Augustine Guillaume, figlia di un mercante di stoffe conservatore. La tematica amorosa insidiata dai dogmi dell’etichetta sociale fa da sfondo a tutte le storie del ciclo in cui i vari personaggi che animano i racconti spesso tendono a ritornare facendo dell’opera, come dichiarò François Mauriac, «una rotonda [...] da cui partono le grandi strade che Balzac ha tracciato nella sua foresta d'uomini.» Il tentativo ambizioso dell'autore francese era quindi quello di descrivere in modo quasi esaustivo la società che lo circondava, racchiudendo tutta la propria epoca nella sua incredibile Commedia umana.