L'autore ricostruisce in questo libro il Sessantotto italiano partendo dal 1966, quando la contestazione studentesca viene alla luce con le prime occupazioni delle sedi universitarie. Si tratta di una contestazione allora per niente rivoluzionaria neppure nelle intenzioni, di natura essenzialmente corporativa dell'essere giovani e studenti. Da qui, però, comincia lo sviluppo che porta rapidamente la contestazione a farsi movimento del Sessantotto. Un movimento carico di ambivalenze e contraddizioni che ha lasciato il segno nella storia dell'Italia contemporanea. Se dovessimo redigere l'inventario di ciò che in qualche modo è derivato dal Sessantotto, ci dovremmo probabilmente mettere gran parte di ciò che appartiene al nostro presente sociale: liberalizzazione dei costumi, facilitazione dei percorsi scolastici, spettacolarizzazione della politica, americanizzazione dei consumi, pubblicizzazione del privato, attenzione alle soggettività. Nella sua rilettura l'autore si mette sulle tracce di molti dei protagonisti di allora per ricostruirne il percorso che li ha portati ad assumere ruoli centrali nell'attuale sistema politico e mediatico.
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Edizione:2
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