Ho letto questo libro tutto d’un fiato, rapita dalle emozioni vibranti e sensoriali che sprigionano dai suoi versi. Emozioni tangibili, quasi carnali che ci seducono e al tempo stesso ci danno misura della loro contingenza, della loro natura effimera, evanescente, dolorosa. Questo libro è stata la scoperta del talento dell’autrice Raffaella Lanzetta, a cui rende omaggio la preziosa prefazione di Antonio Veneziani. Una voce poetica singolare, che trae la sua forza da suggestioni, pensieri e immagini di una realtà autentica, a volte cruda, mai edulcorata. Nei suoi versi la dimensione emozionale lascia scorrere fotogrammi di una realtà che si nutre di desideri, di sogni, evoca dolcezza di un passato ricco di affetti per poi dissolversi nell’’indifferenza che ha lasciato il passo al nulla’ Frammenti di vita che come schegge colpiscono l’anima ma non la feriscono, la scuotono dall’astenia, dall’indifferenza della solitudine per farla vibrare e anelare verso l’alto. Ed è proprio questa tensione pulsante verso la dimensione spirituale, l’io più vero, disincantato dai sogni della carne, che regala al lettore il conforto e la speranza che possiamo continuare a guardare il mondo con lo sguardo della passione, lo sguardo scarlatto per assaporare le gioie dell’essere senza farci intorpidire dalla ‘solitudine metropolitana di vite scollate’
