La sindrome di Stoccolma. Innamorarsi del proprio carnefice
La protagonista, vittima di un sequestro, è riluttante a coinvolgere nelle indagini uno dei suoi rapitori; atteggiamento che fa sorgere il sospetto che sia vittima della sindrome di Stoccolma, un particolare stato di dipendenza psicologica nei confronti dei propri carnefici. Ad avvalorare tale sospetto contribuisce il fatto che sembra aver cambiato personalità rispetto a ciò che era prima della traumatica esperienza. Una serie d'indagini private volte a identificare i carcerieri prima che vi giungano i carabinieri si propone di applicare una giustizia mirata e 'fai da te'. La protagonista scopre però che non è per nulla facile controllare le proprie emozioni dinanzi ai suoi carcerieri, presunti o reali che siano. Durante lo svolgimento del racconto, si assiste a un'evoluzione psicologica dei personaggi che li spinge ad accettare situazioni altrimenti inaccettabili. Un momentaneo stato di amnesia della protagonista, conseguenza di un trauma subito durante la prigionia, lascia spazio alla descrizione agostiniana della memoria e al dibattito filosofico in merito all'identità personale.
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Anno edizione:2019
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In commercio dal:7 gennaio 2019
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