Smoke Sessions

Nicholas Payton realizza il sogno abbandonato da tempo di registrare con le icone Ron Carter e George Coleman, aiutato dal suo collaboratore di lunga data Karriem Riggins nel suo album, "Smoke Sessions". Per un giovane Nicholas Payton, l'album di Miles Davis del 1966 "Four & More", registrato dal vivo due anni prima alla Philharmonic Hall del Lincoln Center, ha fornito un modello per ciò che la musica potrebbe - e dovrebbe - essere. Ormai affermato da tempo come uno dei musicisti e compositori più rinomati della scena, Payton ha convocato due dei leggendari musicisti che hanno suonato con Davis in quell'album, il bassista Ron Carter e, come ospite speciale su due brani, il sassofonista George Coleman, a creare musica esemplare. Lontano dall'essere un tributo o uno sguardo indietro, tuttavia, "Smoke Sessions" è un nuovo album totalmente contemporaneo che cattura vibrantemente la miscela di influenze swing, funk, soul e hip-hop con l'espansiva fluidità del batterista Riggins, e la famosa e solida maestà del basso. Payton coglie l'opportunità di interagire con quella voce riconoscibile in molteplici forme, assumendo i ruoli di Miles e Herbie come trombettista, pianista e tastierista attraverso il multi-strumentalismo che è diventato un marchio di fabbrica elettrizzante del suo approccio.