Questo è un libro di grande attualità pur riguardando eventi che risalgono alla fine del secondo conflitto mondiale. La Francia allora mirava con cupidigia ad ampi territori italiani di confine, oggi mira ad aziende e mercati italiani con una continuità di ambizione e di dominio sul nostro paese rimasta praticamente ininterrotta e, per grave colpa della nostra politica, sostanzialmente incontrastata. L' opera illustra con dovizia di particolari ed accuratezza di documentazione oltre i maldestri tentativi di occupazione militare le trame ed i complotti condotti da De Gaulle, tramite agenti provocatori, per influenzare in senso filofrancese l' opinione pubblica della Valdaosta e delle vallate piemontesi occidentali. Sul finale del libro in contrasto con la famelica figura di De Gaulle emerge quella limpida e generosa di Bidault che legato a De Gasperi da sentimenti di sincera amicizia e comunanza di valori ridimensionerà pesantemente le pretese francesi. L' autore, noto corrispondente dalla Francia, afferma, con modestia, che il suo è un lavoro condotto con metodi giornalistici e che toccherà agli storici approfondirlo: in realtà si tratta di una prima solida pietra posta su un percorso storiografico sicuramente ancora da esplorare ma che non potrà prescindere da questa opera.
1940: de Gaulle in esilio a Londra è diventato comandante in capo della Francia che combatte l'occupazione tedesca, ma i rapporti col suo "padrone di casa" Winston Churchill sono, a dir poco, complicati. Il General non si capacita che gli Alleati - Roosevelt in testa - esitino a riconoscere la legittimità del suo governo, lui che avrebbe diritto di partecipare alle decisioni strategiche, lui che vorrà sedere al tavolo dei vincitori quando si faranno le sorti della nuova Europa. E quando arriva quel momento, a guerra finita, de Gaulle matura il progetto di una sostanziosa correzione del confine orientale francese, con un'operazione militare articolata che ha come fine l'invasione di ampie zone di Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria. Ferve, in contemporanea, l'attività di spie alle sue dipendenze che devono preparare il terreno all'annessione. Per alcuni mesi è il caos: l'Italia è in ginocchio, gli Alleati intimano alla Francia il ritiro immediato, il General minaccia Torino e finanzia comitati di propaganda filoannessionisti... Rigorosamente documentato (l'autore ha potuto accedere alle carte degli Archives Nationales di Parigi) e appassionatamente polemico, "Soldati e spie" racconta un episodio poco conosciuto di uno dei momenti più travagliati del XX secolo, in cui viene data voce ai suoi protagonisti con l'immediatezza propria del romanzo.
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Anno edizione:2010
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maria pintimalli 12 novembre 2011
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