Space, Time, Continuum

Ampiamente riconosciuto a livello internazionale come uno dei nuovi maestri del jazz moderno all'indomani del suo acclamato album di debutto, “The Bespoke Man’s Narrative”, il pianista e compositore ventinovenne Aaron Diehl conferma il suo straordinario talento con “Space Time Continuum”. In questo album Diehl ha voluto al suo fianco un ensemble che fosse più variegata e al tempo stesso abbracciasse più generazioni di musicisti jazz. Per questo motivo al suo trio abituale (con il bassista David Wong e il batterista Quincy Davis) si sono aggiunti il leggendario sassofonista tenore Benny Golson e il sassofonista baritono Joe Temperley, entrambi ottantacinquenni, così come i giovani Stephen Riley (sassofono) e Bruce Harris (tromba). «È importante utilizzare sia nuovi talenti che veterani della musica come fonte di ispirazione» spiega Diehl, entiusiasta dell'opportunità di suonare e improvvisare con leggende viventi come Golson e Temperley. La band, con la sua formazione transgenerazionale, rispecchia la visione musicale del pianista: «Concepisco il jazz come un continuum, un flusso in perenne sviluppo che porta alla creazione di un suono che non è né vecchio né nuovo, ma semplicemente un linguaggio comune attraverso cui tutti possiamo comunicare». Ed è grazie a questa visione che nell’universo sonoro di Diehl si fondono elementi e suggestioni provenienti da epoche diverse, ma che contribuiscono a creare un universo sonoro coerente e assolutamente originale.