Recensioni Spare Ribs

Spare Ribs di Sleaford Mods
Pronti a togliere le ragnatele dalla vita liberando umorismo e fascino su tutti noi, gli Sleaford Modspubblicano il sesto album in studio Spare Ribs su Rough Trade Records. Il polemico Jason Williamson e l’abile produttore Andrew Fearn scalciano e mordono inveendo contro l'ipocrisia, la disuguaglianza e l'apatia con il loro senso dell'umorismo inimitabile e scabroso. E Spare Ribs, il loro sesto album che vede la partecipazione di Amy Taylor dei punk australiani Amyl and the Sniffers e la nuova recluta inglese Billy Nomates, trova il duo carico di collera nei confronti dell’atteggiamento presuntuoso del governo britannico con il suo approccio menefreghista alla crisi causata dal coronavirus. Registrato a luglio in isolamento in un furioso blitz in studio di tre settimane al JT Soar, l’album inizia con il loro primo brano ‘intro’, lo sperimentale “A New Brick” che vede Jason impersonificare, secondo la suadescrizione, un “direttore di circo” riconoscendo con ironica allegria “We’re all so Tory tired / And beaten by minds small.” Lui insiste che non c’è alcun motivo di fingere ottimismo sui 10 anni dei Tory: "L'unico modo per fargli guerra, spiegandolo in modo intelligente, e non sentirsi intimiditi dall'idea di essere negativi". Spare Ribs è il suono di una band così sicura del proprio terreno sonico, che può ora esplorare le regioni circostanti. Riguardo al titolo dell’album, Jason afferma che deriva “dall’idea del grande numero di persone che sono morte a causa della prima ondata di coronavirus; le vite umane sono sempre sacrificabili per l’elite... siamo perennemente delle costine di scorta.” Eppure gli Sleaford Mods sono una parte essenziale dell’anatomia musicale britannica.)
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