Spaziocidio. Israele e l'architettura come strumento di controllo - Eyal Weizman - copertina
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Letteratura: Israele
Spaziocidio. Israele e l'architettura come strumento di controllo
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Descrizione


In Palestina il paesaggio e l'ambiente costruito non sono allegorie, rappresentazioni o forme visive delle relazioni di potere, ma il mezzo stesso del potere costituito. L'ambiente non è solo il luogo dove la guerra si svolge, ne è il vero e proprio strumento. Eyal Weizman in questo acclamato saggio svela la relazione tra due tipi di trasformazione: da un lato la violenza spettacolare degli eventi (bombe, uccisioni, missili, bulldozer) che attirano l'attenzione dei media; dall'altro avvenimenti più lenti e consequenziali – la costruzione di edifici, strade, tunnel – non meno aggressivi e devastanti. La colonizzazione, a Gaza, in Cisgiordania, nei Territori, si attua attraverso la modellazione dello spazio, in una costante dialettica di costruzione e distruzione. Se dunque la politica resta impressa nelle forme dello spazio, l'analisi di Spaziocidio diventa un contributo importante per capire processi politici e militari lenti ma determinanti, che altrimenti rimarrebbero nascosti. Questa storia dell'occupazione raccontata dal punto di vista dell'ambiente offre quindi la chiave per comprendere la complessità del presente e anticipare le tendenze future. Coltivando persino la speranza, per quanto tenue, che la vitalità e la bellezza della Palestina riesca a resistere ai tentativi di separazione e induca gli attori in gioco ad accettare i valori fondamentali dell'uguaglianza e della condivisione tra due popoli che abitano la stessa terra.

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5 aprile 2022
360 p., Brossura
Hollow land
9788804742029

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Foto di Eyal Weizman

Eyal Weizman

1970, Haifa

Eyal Weizman (Haifa, 1970), Direttore del Centre for Research Architecture alla Goldsmith College di Londra e dal 2011 anche a capo degli studi di architettura forense per l’European Research Council. La sua attività include edifici e stage sets in Israele/Palestina ed Europa. Il suo lavoro sulle mappe della Cisgiordania e l’architettura delle colonie è stato utilizzato davanti a tribunali internazionali. Molto attiva è la sua collaborazione con ONG e organizzazioni per i diritti umani. Ha co-curato la mostra A Civilian Occupation: The Politics of Israeli Architecture, e pubblicato l’omonimo libro, entrambi censurati dalla Israeli Association of Architects, e poi confluiti nella mostra Territories (New York, Berlino, Rotterdam, San Francisco, Malmoe,...

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