Spulvraz
Scenario di questo terzo romanzo, dopo La ruggine non dorme mai e L'ornino di burro, è ancora Tossicologia Clinica, un'innovativa struttura dedicata ad ogni tipo di dipendenza, che stavolta si trova ad affrontare la travolgente prima ondata di COVID e il conseguente lock-down. Le vicende dell'équipe si sviluppano in contesti drammatici ma anche tragicomici in un periodo così peculiare. Medici, psicologi e infermieri, ognuno con una sua specificità e, spesso, problematicità vengono seguiti non solo al lavoro su casi di dipendenza che trascendono le comuni credenze su sostanze e drogati, ma anche a lezione con gli studenti, nelle interminabili notti di guardia, nei contrasti con colleghi spesso prevenuti e ostili verso questo genere di patologia. I protagonisti veri sono però i pazienti che si avvicendano nelle giornate narrate come in una fiction televisiva. Accanto ai classici "drogati", appaiono pazienti dipendenti da sostanze lecite, come sonniferi e analgesici e spesso a cadere nell'abuso di ansiolitici sono sanitari stravolti dallo stress di quel terribile periodo, vicende riscontrabili nell'esperienza di molti. Come nei primi due libri, Ferrara osserva sorniona queste complesse vicende umane, questo spulvraz, polverone in ferrarese.
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Anno edizione:2022
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