La stanza della morte

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Oramai anche il buon Deaver scrive con il pilota automatico (o con una buona,squadra di sherpa). Del resto, dopo un discreto numero di titoli, è anche difficile tirare fuori qualcosa non dico di originale ma almeno di avvincente. Banalità, ripetizioni, personaggi che perdono spessore e diventano macchiette, una fumettizzazione generale cui non sfugge nemmeno Lincoln Rhyme che fra qualche uscita parteciperà alla Iron Man e ruberà il lavoro a James Bond. É la fine che fanno tutti gli scrittori che non capiscono quando é il momento di chiudere un capitolo e cimentarsi su altri soggetti. Un peccato perché l'autore ha già dato prova di poterlo fare ma si vede che le case editrici vogliono il titolo da spendere sugli scaffali.

Ennesima inchiesta di Lincoln Rhyme, non deluderà gli affezionati del genere perché è confezionata come sempre con molta cura. Come sempre interessanti le considerazioni di vita e valoriali che l'autore sviluppa dai propri personaggi, sfuggendo così ai meccanicismi del genere. Forse, come nelle ultime storie di Rhyme, qualche colpo di scena di troppo. All'altezza delle mie aspettative. romanzo avvincente con la trama che ti tiene incollato alla lettura tra azione, suspence, colpi di scena in un crescendo fino alla fine. Ottima l'idea di un Lincoln che indaga all'esterno del suo "Tempio". L'inventiva di Deaver sembra non volersi esaurire mai. Reputo di consigliarlo agli estimatori del genere