La storia di una bottega

Quanta determinazione ci vuole per decidere, andando contro il consiglio di tutti, di avviare una bottega di fotografia quando si è delle giovani inglesi di fine ottocento. E’ il coraggio che dimostrano le quattro sorelle Lorimer, rimaste orfane e in difficoltà finanziarie. Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny non vogliono dipendere da nessuno, vogliono mettersi alla prova e provvedere da sole a sé stesse, aiutate soltanto dal loro talento. Naturalmente non sarà un percorso senza difficoltà, ma alla fine ripagato da piccole soddisfazioni che scaldano il cuore ai lettori. Un romanzo che parla di emancipazione femminile senza tralasciare l’aspetto romantico, tipico della letteratura classica inglese. Consigliato a tutti gli amati del genere.

Amy Levy ha scritto un libro molto carino sull'emancipazione femminile di quattro sorelle che, rimaste orfane, decidono di mettere a frutto le conoscenze di alcune e di aprire una bottega di fotografia. L'inizio del libro procede un po' a rilento, a parte la decisione di aprire un negozio, per poi essere ricco di eventi verso la fine ma, come dice la stessa Gertrude, è la vita ad essere così e a passare da un estremo all'altro. Nel complesso è un ottimo romanzo che consiglio soprattutto alle numerosissime "fan" di "Piccole Donne", "La storia di una bottega" ne è un po' una versione inglese.