Credo sia l’unico romanzo della Von Arnim epistolare e non ironico, ma malinconico e drammatico. Già dalla prima pagina l’autrice ci mette al corrente del destino di Christine. Ho apprezzato questa scelta perché è proprio questa notizia che da al romanzo un sapore diverso, non stucchevole. Tutto prende una piega diversa conoscendo il triste epilogo di Christine, dei suoi sogni infranti, di quella giovinezza rubata. La Von Arnim ha scritto questo libro in ricordo di sua figlia Felicitas morta giovanissima per una polmonite fulminante, dopo essere rimasta bloccata in Germania a seguito dello scoppio della guerra. Christine la rappresenta in tutto. È una ragazza dotata di un grandissimo talento, suona il violino in modo sublime e per questo si reca a Berlino a studiare presso un famoso violinista che le da lezioni due volte alla settimana. Ha davanti a se un futuro roseo. Dalle lettere traspare la sua gioia di vivere, la voglia di amare e il forte legame con la madre a cui deve tutto e che vuole ricompensare per i sacrifici fatti in onore di quel talento che possiede. Attraverso i suoi occhi scopriamo il clima che si respirava a quel tempo a Berlino. Lettere capaci di ritrarre lo stato d’animo del popolo tedesco alla vigilia della prima guerra mondiale e che ci fanno ben capire il loro assoluto nazionalismo, la voglia di affermare a tutti i costi la loro supremazia sul resto del mondo, sentimento estremo che pone le basi al disastro umano che seguirà venticinque anni dopo.
La storia di Christine
Scritto con lo pseudonimo di Alice Cholmondeley, il romanzo prende spunto dalla vicenda privata di Elizabeth von Arnim e di sua figlia Felicitas, scomparsa appena sedicenne in Germania.
«Non c’è aspetto dell’esistenza che il particolare colore rosa di von Arnim non sappia trattare a suo modo» - Elisabetta Rasy, Il Sole 24 ore
«Definita “la donna più intelligente della sua epoca”, Elizabeth von Arnim è capace di confliggere attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda» - Mirella Appiotti, ttL – La Stampa
Berlino 1914. Christine, giovane violinista inglese di raro talento, si trasferisce in Germania per un anno di studio. È felice, conosce anche l’amore, ma presto capisce con sgomento che l’intera Germania brama la guerra e inneggia ai valori di sopraffazione e predominio sulle altre nazioni. Quando infine scoppia il conflitto, e l’Inghilterra si schiera a fianco dei nemici dei tedeschi, Christine è in pericolo. Scritto con lo pseudonimo di Alice Cholmondeley, il romanzo prende spunto dalla vicenda privata di Elizabeth von Arnim e di sua figlia Felicitas, scomparsa appena sedicenne in Germania. All’uscita in Inghilterra nel 1917 il libro ebbe un successo straordinario.-
Autore:
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Anno edizione:2019
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Luana82 21 ottobre 2021Romanzo epistolare
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"La storia di Christine" è un romanzo epistolare, la storia dei pochi mesi trascorsi in Germania da una giovane violinista di talento, che si trova da sola a Berlino per prendere lezioni da un grande maestro e scrive alla propria madre. Christine ama profondamente la madre e ha con lei un rapporto bellissimo, di totale stima e intimità, ed è così che noi troviamo nelle sue lettere, oltre a tanta tenerezza, anche tutte le sue impressioni sui tedeschi e sulla Germania, che proprio in quei pochi mesi entra nella Prima Guerra Mondiale. E sono opinioni dure e tanto più impressionanti perché filtrate attraverso il cuore gentile e la mente lucida di Christine.
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