Mi ero ripromesso - dopo "Le nostre anime di notte" - di dare una seconda possibilità a questo autore, del quale mi aveva convinto lo stile narrativo delicato ed i contesti, rappresentati con bravura e cognizione di causa, ma di cui proprio non mi aveva convinto la trama, troppo povera di eventi. Questo romanzo narra una storia lunga anni, quindi inevitabilmente più pregna di accadimenti, e come prevedevo anche l'aspetto riflessivo ne giova parecchio, almeno a mio avviso, aumentando molto la godibilità dell'opera (nonostante una difficile empatia con i personaggi, che ammetto aver odiato più che amato, ed un finale amaro forse nella maniera sbagliata). Cresciuto tra Castle Rock e Derry con King, dopo aver viaggiato verso la California con Steinbeck, credo di essermi ormai ambientato ad Holt, potrei restarci per un po'
La strada di casa
Scritto prima della Trilogia della Pianura e già con la stessa grazia letteraria, La strada di casa è l’ultima opera non ancora tradotta di Haruf in Italia. Il canto di una comunità ferita, un romanzo epico che ha tutti i segni distintivi del classico americano moderno.
«Nella pallida stasi di Holt, viaggiano cose "comuni" come il bene e il male, i guizzi di follia e la nera corruzione» - Leonetta Bentivoglio
Questo libro è per chi cerca punte di frecce nei campi, per chi crede alla promessa di I love you in a thousand ways di Lefty Frizzell, per chi balla tutta la notte senza mai arrendersi alla stanchezza, e per chi torna a casa per vedere le sue montagne, anche se non ci sono, anche se sono soltanto una tenue linea frastagliata all’orizzonte.
Jack Burdette è sempre stato troppo grande per Holt. È fuggito dalla città lasciando una ferita difcile da rimarginare, e quando riappare dopo otto anni di assenza, con una vistosa Cadillac rossa targata California, la comunità vuole giustizia. È Pat Arbuckle, direttore dell’Holt Mercury e suo vecchio amico, a raccontare la storia di Jack: dall’adolescenza turbolenta all’accusa di furto, dal suo lungo amore per Wanda Jo Evans al matrimonio lampo con Jessie, donna forte e determinata. Uno dopo l’altro, i ricordi di Pat corrono no al presente, rivelando le drammatiche circostanze che hanno portato Jack ad abbandonare la città e la famiglia. Il suo ritorno farà saltare ogni certezza, minando la serenità di tutti, specialmente quella di Pat. Ancora una volta Kent Haruf, con il suo sguardo tenero e implacabile sulla vita e il destino, ci racconta la storia di un’umanità fragile, ostinata e tenace. Scritto prima della Trilogia della Pianura e già con la stessa grazia letteraria, La strada di casa è l’ultima opera di Haruf non ancora tradotta in Italia, il canto di una comunità dolente, un romanzo epico che ha tutti i segni distintivi del classico americano contemporaneo.-
Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:18 giugno 2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Erman79 12 settembre 2025Non mi sbagliavo, non del tutto almeno
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Anna 30 agosto 2025Quella delicatezza tipica di Haruf nel trattare i sentimenti
Dopo otto anni di assenza, Jack Burdette ritorna a Holt incurante del disprezzo che i suoi concittadini nutrono per lui a causa del furto compiuto prima della fuga. Dotato di una personalità forte e scaltra fin da ragazzo, ha sistematicamente utilizzato la sua furbizia per trarre vantaggi a scapito della comunità in cui ha vissuto e che, però, ha sempre subito il suo fascino. A raccontare la sua storia è Pat Arbuckle, suo amico d’infanzia e direttore del giornale locale, una figura pacata, che ha sempre seguito le regole e che, nonostante una vita piuttosto infelice, non ha mai ceduto alla rabbia e alla giustizia fai da te che sembra accomunare molti degli abitanti di Holt. Infatti è proprio Pat a sfidare l’avversione e l’indifferenza che loro provano nei confronti di Jessie, la moglie di Burdette, e a starle accanto nel tentativo di rimettere a posto le cose e riprendersi la sua vita. Nella tenerezza dell’affetto che lega Jessie e Pat, accomunati dalla morte accidentale di una figlia, c’è la delicatezza tipica di Haruf nel trattare i sentimenti, la compassione che nutre per le anime sofferenti dei suoi personaggi, per il loro dolore composto e per niente urlato: non è tra i miei libri preferiti di Haruf, ma è comunque un romanzo molto bello.
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luly 27 luglio 2025
Odierete tutti i personaggi , ma è un libro stupendo
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