Sulla libertà. Scritti politici scelti (1848-1860)
Il soggetto storico della libertà non è più solo l'individuo, presto si solidifica nella determinazione dell'essere collettivo, abbandonando la prima connotazione individualistica dei movimenti per le emancipazioni personali e accentuando invece un indirizzo contraddistinto dalla sensibilità per la comunità o la nazione, e cioè per il corpo sociale in genere. Le linee della civilizzazione, ben oltre il superamento di superstizione e dogma, si compiono nel concreto di nuove dinamiche economiche e istituzionali, nel lavoro e nella circolazione di uomini e idee, nel pactum unionis civilis che sancisce la partecipazione al voto come momento qualificante del cittadino. Le istanze libertarie si collocano in rapporto alle contingenze e alle esigenze finalmente rappresentate delle masse. La garanzia del singolo fa i conti col violento irrompere del sentimento egualitario. L'esaltazione della volontà generale non si distanzia dalla felicità quale espressione di un diritto naturale posto a fondamento della società. In questi discorsi scelti di Victor Hugo, l'uomo al centro del mondo combatte tra la solitudine e la serpeggiante utopia della fraternità, tra la legge e l'idealità rivoluzionaria.
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Anno edizione:2014
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