Cos’è il Cyberpunk?
Incastonato tra distopie urbane, corpi potenziati e megacorporazioni onnipresenti, il Cyberpunk è il genere che immagina il futuro per raccontare il presente. Nato tra gli anni ’80 e ’90, ha segnato un’estetica e un immaginario narrativo in cui l’ipertecnologia coesiste con la marginalità sociale, dando voce a chi vive ai confini del sistema. Oscuro, lucido, spesso nichilista, il Cyberpunk mette in scena una lotta silenziosa tra umanità e controllo, tra identità e simulazione, tra individuo e potere.
Quali sono i temi principali?
Il mondo cyberpunk è popolato da città tentacolari, dominate da neon e smog, dove ogni spazio sembra progettato per disumanizzare. In questo contesto si esplorano temi come la sorveglianza di massa, l’intelligenza artificiale, il transumanesimo, la perdita dell’identità, la manipolazione delle informazioni, la resistenza al sistema e il divario sempre più ampio tra chi possiede la tecnologia e chi ne è schiavo. Le storie si muovono sul crinale tra utopia hacker e distopia tecnocratica.
Come sono i personaggi caratteristici?
I protagonisti cyberpunk sono spesso outsider: hacker solitari, mercenari sintetici, giornalisti scomodi, replicanti alla ricerca di un’anima. Sono figure disilluse ma mai prive di tensione morale, a volte più macchina che uomo, ma sempre umanamente in conflitto con il mondo che li circonda. Operano ai margini di società ipercentralizzate, cercando un senso nella confusione digitale, tra memorie artificiali e corpi alterati.