Il teatro umoristico di Eduardo De Filippo tra maschere e realtà
Eduardo De Filippo non è stato "solo" un grande attore, ma è stato un grande autore teatrale, forse il maggiore autore teatrale nato nel ventesimo secolo, degno di accostarsi in un "podio" ideale al fianco di Goldoni e Pirandello. Le sue opere sono valide non solo in un ambito circoscritto, locale: i suoi lavori, pur ambientati per lo più a Napoli, non sono manifestazione di un folclore cittadino, né si riferiscono solo a un ambito locale e tradizionale, ma, anche nel chiuso di un ambiente domestico collocato in una precisa dimensione geografica (e storica), portano in scena temi di portata universale: dalla comunicazione difficile alla crisi della famiglia, dalle mistificazioni del perbenismo al conflitto tra realtà e finzione, dalle tragedie della storia alle nevrosi individuali, dalle inquietudini di una società "senza padri" al disagio dei figli cosiddetti "illegittimi". Sarebbe improprio attendersi dall'autore un'adesione costante e uniforme a una realtà linguistica locale caratterizzata in un modo unicamente e completamente popolare. Nell'opera di Eduardo è possibile seguire le modulazioni di una lingua teatrale duttile, adeguata alle sfumature degli ambienti rappresentati.
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:7 settembre 2020
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