L'ho letto con molto piacere, e anche solo per questo non posso dare un voto basso. L'intreccio narrativo è il punto forte di questo libro: i cambiamenti di tempo e voce narrante, la fitta rete di collegamenti che pian piano si crea tra i capitoli, la sperimentazione delle slide. Di contro, uno stile un po' anonimo, poco caratteristico. Molta narrazione e poca profondità di pensiero.
Vincitore del premio Pulitzer per la narrativa 2011
Scandito da una pulsante colonna sonora, Il tempo è un bastardo è un grande romanzo che parla di ricordi, affinità, autodistruzione e redenzione.
«La casa è identica, però silenziosa. Quel silenzio non ha senso. Gas nervino? Overdose collettiva? Una retata?, mi domando, mentre seguiamo una domestica lungo una curva di stanze moquettate, con la piscina che ammicca da ogni finestra. Cos'altro potrebbe aver messo fine alle feste che non finivano mai? Niente di tutto questo. È che sono passati vent'anni.»
Bennie Salazar è un ex musicista punk e ora discografico di successo; Sasha è una giovane donna dal passato tormentato ma piena di passione che Bennie sceglie come assistente. Tra San Francisco e New York, passando per l'Italia e il Kenya, dagli anni Settanta a oggi, e fino al prossimo futuro, le tredici storie che compongono Il tempo è un bastardo mettono in scena una serie indimenticabile di coprotagonisti i cui percorsi di vita intersecano quelli di Bennie e Sasha.
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Anno edizione:2020
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LakesMeadow 04 marzo 2022
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Un libro semplicemente perfetto. Si può definire romanzo, o serie di racconti: ogni racconto è però collegato all'altro e ha come filo conduttore il tempo, e le decisioni che possono cambiare la vita. Scritto magistralmente, rende assolutamente comprensibile il motivo della vincita del Pulitzer; il titolo in italiano però è indecente: non si capisce perchè sia stato scelto questo titolo, che sminuisce l'importanza del libro stesso. I protagonisti sono tridimensionali, uno più di altri; ogni racconto/capitolo è un colpo al cuore. Da leggere, rileggere, rileggere ancora.
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FRANCESCO SAGLIOCCOLO 01 marzo 2017
Una sorta di Alla Ricerca del Tempo Perduto di Proust - in chiave moderna o postmoderna - che, a differenza del libro dello scrittore francese, riesce a proiettare "il tempo perduto" al presente e, soprattutto, nel futuro. Un libro, divertente, profondo, commovente, riflessivo, illuminante, amaro e ironico. Uno di quei libri che non appena finisci di leggerlo vorresti subito ricominciarlo da capo. Una lettura che ti segna e che ti rimarrà dentro per sempre.
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