The heart principle. L'ipotenusa dell'amore

Libro particolare rispetto ai precedenti due dell'autrice. Più cruento e serio. La storia, sta volta, è scritta in prima persona e come sempre ci sono i due pov dei protagonisti: Anna e Quan.

Questo libro ti fa venir voglia di entrare nella storia e prendere a sberle chiunque osi trattare male Anna e da qui si capisce anche il potere che ha una storia ben scritta. Il terzo e ultimo capitolo della saga, si concentra su una nuova coppia e mentre prima avevamo personaggi che convivevano già con la diagnosi di Autismo in questo libro abbiamo un personaggio che invece lo scopre in tarda età in seguito a un periodo di depressione. Ritengo che aldilà del contenuto della storia, che può piacere o meno, questa saga sia una saga importante soprattutto per le persone che non si sono mai interfacciati con persone autistiche per comprendere che molto spesso determinati atteggiamenti che le persone assumono che per alcuni possono sembrare strani sono invece il modo di vivere per molti altri e soprattutto come in questo libro, l'autismo può essere diagnosticato a qualsiasi età e invito caldamente a chiunque si sente in un certo modo descritto anche in piccole dosi da uno dei personaggi di questa saga a rivolgersi ad uno specialista, perché forse quelle che noi chiamiamo ossessioni forse hanno un'altra nome. Ma detto ciò, Anna è una donna che ha sofferto e soffre molto nel corso della storia e la tristezza che colpisce tutti quanti noi a vederla rinchiusa nella sua stessa vita, trattata male dalla sua famiglia mentre lei sta cercando di prendersi cura di una persona che come in molti casi, la si tiene in vita più per egoismo che per amore. Una storia triste con una dose d'amore che serve anche a far capire alla povera Anna che non è sola e che c'è qualcuno pronta ad amarla e supportarla, un uomo che di autismo se ne intende ma soprattutto che si intende di sofferenze. Una saga che a livello di contenuto è da 4 Stelle ma la scrittura non mi convince, dialoghi interiori e scene descritte in terza persona senza scandire il passaggio da un personaggio ad un altro e questo rende tutto più complesso.