The killing Joke. Batman

Risulta difficile credere che in così poche pagine Moore sia riuscito a scandagliare come nessun'altro la mente folle del Joker ed il suo magnetico legame con il Cavaliere Oscuro. Eppure è esattamente ciò che Moore riesce a fare. Dopo aver letto tale splendida opera, non potrà più guardarsi al Joker come ad un semplice pazzo da fumetti, bensì come ad una vittima che forse - nella follia - ha trovato il destino che attende tutti, in una società malata di cui lui è semplice rappresentante. Moore gigantesco come sempre, Bolland maestoso.

Scritta dal più grande sceneggiatore vivente, Alan Moore (V per Vendetta, Watchmen) e disegnata dall'iperrealistico e certosino Brian Bolland, The killing joke è, come confermato nella postfazione, una delle tante possibili origine del Joker. Moore non l'ha mai amata particolarmente, eppure ha tutto ciò che si possa desiderare: un buon soggetto, una geniale sceneggiatura dal taglio cinematografico, disegni raffinati e funzionali alla narrazione, colori che creano un’atmosfera perfetta, battute memorabili ("Se la vita ti fa il mazzo, non diventare saggio, diventa PAZZO !") e riflessioni tutt'altro che banali. La versione in questione, poi, offre una bella pre e post fazione con curiosità su come tale capolavoro sia nato.

Per gli amanti del personaggio, una bellissima edizione riguardante il Joker, del quale vengono sviscerati gli stati d'animo, nonché la sua storia, le sue origini. Sicuramente una delle famose graphic novel riguardanti il cavaliere oscuro che vanno assolutamente lette. Per non parlare del fatto che finisce con una barzelletta...