C'è un gruppo di persone che ritiene Ludwig Wittgenstein il più grande pensatore contemporaneo, io sono fra questi. Il tractatus è molto probabilmente l'Opera del Novecento malgrado quando il suo pensiero “maturerà”, ammesso e non concesso che uno come Wittgenstein possa in qualche modo maturare, lo riterrà in gran parte sbagliato! No fatevi trarre in inganno dall'apparente brevità delle sue proposizioni nascondono più di quanto si possa immaginare, ed è proprio il nascosto e ciò che non viene detto che interessa il nostro filosofo tanto che la proposizione finale recita “Di ciò di cui non si può parlare bisogna tacere”, ma è proprio quello che non possiamo dire che ci preme sapere e poterne quindi parlare, questa è la grande contraddizione che attanagli il viennese. E' opportuno mettervi in guardia riguardo al tema dell'opera, a prima vista può sembrare che il testo parli di filosofia del linguaggio, o di logica, o di matematica...ma non è così. L'autore ci da una chiave di lettura a dir poco sconvolgente, il tractatus ha come tema fondamentale l'etica! Testo osannato dal circolo di Vienna che lo prese a modello nella sua personale guerra contro la metafisica ma che lo fraintese completamente in quanto non si era invece accorto che ad un certo punto del testo il soggetto cambia, non è più quindi il linguaggio o la logica, diventa il Mistico. Il Mistico è il personaggio in cerca d'autore del Tractatus, spiegare la crisi che avviene a metà del testo con la sua introduzione è venir a capo di uno dei nodi gordiani della filosofia contemporanea.
