Transparence

Prodotto quasi venti anni fa, ma assolutamente moderno e attuale, “Transparence” è uno degli album più interessanti degli inizi della carriera di Philip Catherine. Il titolo è stato scelto dallo stesso autore in omaggio alcielo limpido e luminoso della sua terra d’origine: il Belgio. La musica di Transparence è enigmaticamente romantica e scorre liberamente fra le dita di questo straordinario chitarrista in cui il virtuosismo si mescola al lirismo. A eccezione dei brani “Nem Um Talvez” di Hermeto Pascola e “Goodbye” di Gordon Jenkins, “Transparence” è un disco le cui composizioni portano tutte la firma di Catherine. “Dance for Victor” e “Father Christmas” rappresentano un tributo ai rispettivi amici e musicisti Victor Feldman e Charles Mingus con cui Philip Catherine ha avuto l’onore e il piacere di collaborare durante la sua lunga carriera. Altri brani sono dedicati all’indimenticabile René Thomas e a Django Reinhardt, i cui temi Chaterine eseguiva già in tenera età nelle “Galeries des Princes” a pochi passi da le “Galerie St. Hubert”. Non manca un omaggio a Benny Goodman insieme al quale Catherine ebbe modo di apprendere il magico tema “Goodbye” di Gordon Jenkin e poi anche la dedica ad uno dei suoi novellisti preferiti Milan Kundera, da cui egli prende in prestito il titolo del racconto “La mela d’oro dell’eterno desiderio”. Mirabilmente accompagnato da Aldo Romano alla batteria e da Hein Van de Geyn al basso acustico, Philip Catherine ci regala con questo disco emozioni limpide e trasparenti come il cielo della sua amata terra.