Le tre case degli immigrati. Dall'integrazione incoerente all'abitare
Se il lavoro c'è, anche se subalterno, ma manca la casa, si può parlare di integrazione incoerente? Cosa si intende per integrazione abitativa? È sufficiente avere una casa per sperimentare la sensazione di sentirsi a casa? Una casa è data solo da muri, solo dalla comunità di abitanti, o dall'interazione tra la materia e la cultura, le aspirazioni, le abitudini e i costumi degli abitanti? Qual è il legame tra cultura e casa e come gestiscono questo rapporto gli immigrati? La casa nel Paese di origine come influisce sull'idea degli immigrati di casa ideale in Italia e quanta distanza esiste tra casa ideale e casa attuale? Il volume propone una lettura organica del tema "casa degli immigrati", con l'obiettivo di verificare come si configura il bisogno-casa da parte degli immigrati, se e in che modo questo bisogno condiziona o influenza i processi di integrazione. Partendo dalla ricostruzione delle definizioni storiche e culturali del bisogno-casa e avvalendosi di due ricerche empiriche condotte nel territorio forlivese, il testo analizza i tre concetti chiave di integrazione, appartenenze molteplici e identità migrante per poi descrivere come si delinea l'abitare nella società multietnica.
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Anno edizione:2008
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