Le tre faville c'hanno i cori accesi. Superbia, invidia, cupidigia e gli altri vizi capitali nella Divina Commedia - Michele Antonio Averardo - copertina
Le tre faville c'hanno i cori accesi. Superbia, invidia, cupidigia e gli altri vizi capitali nella Divina Commedia - Michele Antonio Averardo - copertina
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Le tre faville c'hanno i cori accesi. Superbia, invidia, cupidigia e gli altri vizi capitali nella Divina Commedia
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Descrizione


Un viaggio attraverso le prime due cantiche della Commedia e, al tempo stesso, un viaggio nei meandri dell'animo umano, alla riscoperta dei valori sui quali si fonda la civile convivenza: onestà intellettuale, solidarietà, spirito di partecipazione. Un approccio al poema, dunque, essenzialmente sul piano etico, per provare ancora, sette secoli dopo, a raccogliere l'invito del sommo poeta per la nascita di una nuova stagione dell'umanità. Con tale ambizioso obiettivo viene proposta, sulla base dell'ordinamento morale di Inferno e Purgatorio, una profonda riflessione sui vizi capitali, con particolare riguardo a superbia, invidia e cupidigia che Dante riteneva principali cause delle azioni, violente o fraudolente, contro il prossimo, e quindi all'origine delle cruente lotte politiche che dilaniavano la società comunale del tempo.

Dettagli

Libro universitario
144 p., Rilegato
9788899509699

Valutazioni e recensioni

  •  cristiano

    I contenuti complessi di questo saggio, espressi con chiarezza, rivelano una profonda conoscenza del poema. Il linguaggio scorrevole, ricco e ben articolato, rende la lettura del testo particolarmente gradevole. I temi trattati potenziano nel lettore la capacità introspettiva e accrescono la consapevolezza di sé. Soltanto compiendo un viaggio, unico e personale, dentro noi stessi, possiamo infatti scoprire se i valori sui quali abbiamo fondato la nostra esistenza siano degni e conformi all’etica.

  • Ci sono innumerevoli libri sulla Divina Commedia di Dante Alighieri e molti autori che abbiano tentato di tradurre il poema dantesco hanno finito per arrendersi all'oggettivo squallore di una passerella senza senso. Al contrario, questo libro si legge con una fluidità che mostra tutta la forza di costruzione espressiva e di comunicazione pervasiva dell'autore. Un vero capolavoro che, mostrando tutta la preparazione dell'autore sull'opera dantesca, riesce a discernere con estrema chiarezza una profonda riflessione sui tre principali vizi capitali, individuati nella superbia, invidia e cupidigia ritenute principali cause delle azioni, violente o fraudolente, contro il prossimo.

  • Un saggio critico rigoroso, originale e appassionato di gradevolissima lettura, frutto di una preparazione scientifica lucida, temprata al fuoco di una contagiosa passione per la "Commedia" di Dante.

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