Tre e sei morto

Eccoci alla terza avventura di Stephanie Plum, cacciatrice di taglie non bella ma sexy, non esperta ma coraggiosa ed irresponsabile. Dopo aver letto i primi due romanzi della Evanovich mi sono innamorata di questa ragazza che si ritrova in mezzo ai guai senza rendersene conto perché, di fatto, non ha la minima preparazione in materia. La sola idea di una pistola, infatti, la terrorizza. Dopo essere stata responsabile di un negozio di biancheria intima ed essere stata licenziata, Stephanie ha bisogno di soldi e allora inizia a lavorare per il cugino Vinnie, cercando di risolvere qualche caso di recupero di cauzioni. Casi che all'inizio sembrano facilmente risolvibili ma che, nel corso della narrazione, assumono aspetti per alcuni versi inquietanti e per altri assolutamente comici ed irresistibili, come in questo caso in cui Stephanie cerca di ritrovare il vecchio zio Mo, gelataio nonché istituzione per il Borgo in cui vive. Posso solo dire che, senza l'affascinante Joe Morelli ed il tenebroso Ranger, Stephanie Plum sarebbe morta da un pezzo! Il contorno è rappresentato dalla famiglia Plum, bella, divertente ed esplosiva. Nonna Mazur è praticamente mitica. Ogni caso apre una nuova irresistibile avventura che termina nel romanzo ma lascia aperti scenari nella vita di Stephanie che proseguono nei romanzi successivi. Assolutamente consigliato.

Questo capitolo della serie è fiacco. La cacciatrice di taglie incapace Stefanie Plum deve trovare l'uomo dei dolci: Mo Bedemier. Il sospetto dell'affabile sia in realtà l'uomo nero viene subito a Stefanie, ma nel quartiere tutti lo vedono come Babbo Natale e si attivano contro di lei. Le incursioni comiche di nonna Mazur e Lula fanno sorridere, ma resta il fatto che il libro è pieno di lunghe e noiose descrizioni di inseguimenti e appostamenti. Da leggere se si vuole seguire per filo e per segno l'evoluzione del personaggio, altrimenti si può saltare.