Turchi e barbareschi all'Elba e nell'arcipelago toscano 1501-1595. Storia e memoria storica popolare
Il 7 agosto: “a hore 4 di notte hebbe il Sig.Colonnello aviso che l'Armata s'era scoperta a la vela verso Monte Christo, et in spatio di due hore venne un altro aviso che detta Armata era venuta all'isola di Pianosa". Si trattava di centoquaranta navi, tra galere, galeotte e fuste, agli ordini, quelle turche e algerine, di Dragut, succeduto al Barbarossa, morto nel 1548, nella carica di Kapudan Pascià, e quelle francesi dall'ammiraglio des Aimars. Fu dato l'allarme: "el Sig. Colonnello [...] fece tirare quattro pezzi grossi, dui alla fortezza del Falcone e dui a la Fortezza de la Stella e fece fare molti fuochi [...] et essendo le genti de l'isola svegliate a le botte d'artiglieria e vedendo i fuochi, la maggior parte ne venne in la città di Portoferraio e parte si ritirò al Volteraio et al Giogo et quelli di Marciana a la montagna”. I Turchi non tardarono ad attaccare: “La notte di Lunedì venendo il Martedì avanti giorno con grandissima pioggia e tempo cattivo l'Armata messe in terra a Porto Longone e Martedì el dì 8 prese e svalligiò Capoliveri e Rio et abbrusciò di molte case”.
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Anno edizione:2024
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