Trama avvincente, linguaggio talvolta un pò crudo. Fotografia di Torino e dei torinesi realistica, ma di parte ,ossia di coloro che hanno 'subìto' le olimpiadi.Persino una citazione di Primo Levi. Nell'insieme l'ho trovato un pò snob.
La psicologa Anna Pavesi riceve una chiamata da Piera, un'amica impegnata nella cooperativa di aiuto ai tossicodipendenti dove Anna lavorava quando abitava a Torino. Da tre giorni è scomparsa un'educatrice, e Anna accetta di indagare. Ma a Torino ci sono le Olimpiadi, e Anna viene ospitata nell'appartamento del suo ex marito Stefano. Tra piccole gelosie e nuove consapevolezze, Anna si immerge in un mondo ai margini della grande festa olimpica: drogati, spacciatori, barboni, due ragazze che vivono per strada con i loro cani; e intanto si interroga su coloro che si impegnano per gli altri, e sulle loro disillusioni. Nell'ultima notte bianca, in un impossibile inseguimento attraverso una smisurata folla in festa, Anna scoprirà un'amara verità che la metterà di fronte alla decisione più difficile della sua vita. Anna Pavesi è già protagonista di "Una piccola storia ignobile" dello stesso autore.
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Anno edizione:2008
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SILVIA CAGLIO 29 maggio 2008
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