La valigia di mio padre - Orhan Pamuk - copertina
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Letteratura: Turchia
La valigia di mio padre
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Descrizione


Qual è il senso della letteratura? Come nasce un romanzo? In tre appassionate conferenze tenute nell'arco di un anno, fino al discorso di accettazione del Premio Nobel 2006, Orhan Pamuk disegna un ritratto dello scrittore nel mondo contemporaneo. La letteratura inizia dal gesto di chi si chiude in una stanza, si ripiega in se stesso e tra le proprie ombre costruisce un mondo nuovo con le parole. Proprio quell'isolamento nasconde in realtà un'apertura, la certezza che tutti gli uomini si somiglino e che il mondo sia privo di un centro. Essere scrittori, infatti, significa prendere coscienza delle proprie ferite interiori, e raccontarle ai lettori che le riconoscono per averle provate in prima persona, magari senza esserne consapevoli. E poiché ricordano ai lettori la loro fragilità, la loro vergogna e il loro orgoglio, gli scrittori suscitano ancora oggi nel mondo "molta rabbia" e "inaspettati gesti di intolleranza". Ma i romanzi sono uno strumento indispensabile che le comunità hanno per riflettere sulla propria identità. "L'arte del romanzo mi ha insegnato che condividendo le nostre segrete vergogne diamo avvio alla nostra liberazione".

Dettagli

2 maggio 2007
71 p., Brossura
Babamın bavulu
9788806188863

Valutazioni e recensioni

  • La valigia di mio padre è un piccolo saggio che prende spunto dal discorso che lo scrittore turco (Orhan Pamuk) tenne nel 2006, quando gli fu consegnato a Stoccolma il Premio Nobel per la Letteratura. Nel libro l'autore racconta del suo rapporto intimo con il padre, del timore di aprire quella valigia che gli aveva lasciato. Interessantissimo il suo monologo riguardo al mestiere dello scrittore e la metafora mediante il quale lo descrive (come un mago che fa uscire dal cilindro una vasta varietà di oggetti, così, chi scrive, partorisce nuove realtà, nuovi mondi). Lo scrittore si interroga sulla ragione del suo scrivere, della solitudine di chi scrive, sulla felicità che dà la scrittura. In definitiva, un saggio da leggere per imparare a conoscere più da vicino alcune delle sensazioni che immaginiamo provino gli scrittori quando danno vita alle loro opere.

Conosci l'autore

Foto di Orhan Pamuk

Orhan Pamuk

1952, Istanbul

Scrittore turco, Premio Nobel per la letteratura nel 2006. Abbandonati gli studi di architettura, esordisce con il romanzo Il signor Cevdet e i suoi figli (1982), affresco di tre generazioni ambientato nel quartiere natio di Nisantasi, con il quale ottiene grande successo; cui sono seguiti La casa del silenzio (1983) e Il castello bianco (1985), nei quali l’incontro tra un giovane veneziano e uno studioso ottomano è pretesto per affrontare quello, problematico e conflittuale, tra Oriente e Occidente. Lo stesso tema ricorre, declinato in modi diversi, anche nei più recenti Il mio nome è rosso (1998, premio Grinzane) e Neve (2002), dai risvolti più marcatamente politici. Istanbul (2003) ha affascinato per l’abile tessitura che cuce...

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