Vampirus

Dopo la narrazione fortemente corale della saga dei Midnighters di Westerfeld, l'unidimensionalità di questo libro mi ha un poco spiazzata. Sembra di vivere l'intera vicenda solo all'interno del protagonista, Cal; i dialoghi con il mondo "esterno" sono ridotti al minimo e danno sempre comunque l'impressione di essere filtrati attraverso lui; gran parte della narrazione si concentra su quello che Cal vede, sente, ricorda, esplora, scopre. Non è necessariamente una caratteristica negativa, ma rende la storia stranamente "ovattata" e con un limite ben delineato del campo di azione della trama. La realtà apocalittica tratteggiata negli ultimi capitoli perde l'impatto universale che dovrebbe avere, quasi venisse "costretta" nella limitata bolla di realtà del protagonista! I capitoli dispari dedicati alla presentazione e alla descrizione (divertente!) di vari parassiti sono veramente interessanti, sia in senso generico sia in riferimento alla trama, come continue "metafore semplificate" che l'autore offre al lettore per capire il sistema vampirico da lui creato. Ricordano un po' le digressioni di biologia in I am legend di Matheson, con due grandi differenze: queste sono più divertenti, ma non riescono a creare il clima drammatico e quasi claustrofobico Mathesoniano!!! L'originalità della trama e l'ironia che l'autore usa con frequenza, rendono il libro piacevole e divertente; ma la deficienza di approfondimenti e di una dimensione universale sembrerebbe richiedere un seguito capace di colmarla...

Divertente, coinvolgente e teatrale. Il vampirismo visto come male curabile, contagioso ed eroticamente malato....una nuova, forse la più vera e scientifica, fantasia da sommare ai miti ed alle leggenda derivare dal Conte Dracula...

Sarò sincero, ero stato colpito dall'immagine sulla copertina e dal titolo , ma leggendolo il libro mi ha molto deluso.