Venere e Adone. Testo inglese a fronte
Nella versione di Valter Malosti per lo spettacolo omonimo. Londra, 1593. La peste sta devastando la città. I teatri sono chiusi. Shakespeare, trova l'ispirazione e un patrono e scrive un piccolo capolavoro in versi: il poemetto erotico-mitologico "Venere e Adone". Sarà, per l'epoca, un grandissimo successo, con numerose ristampe fino alla metà del secolo successivo, immancabile nei bordelli, quanto sotto il cuscino delle grandi signore aristocratiche e degli amatori. "Venere e Adone" sfugge a qualsiasi definizione: "comico oppure tragico, leggero oppure profondo, un inno alla Carne oppure un ammonimento contro la Lussuria: il poemetto è un mixtum in cui tutti i termini di queste antitesi sono simultaneamente veri. Introducendo nella sua storia un conflitto erotico che nelle "Metamorfosi" di Ovidio non era presente, Shakespeare ha fatto qualcosa di più che produrre un sicuro effetto comico anche se questo "di più" passa precisamente e innanzitutto attraverso la comicità".
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Anno edizione:2008
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