Questa storia sembra costruita senza un vero interesse per la storia in sé (che comunque è avvincente) ma inseguendo emozioni e ricordi (la casa, l'isolamento) ,credo in parte autobiografici. In un certo senso ricorda Zola, uno Zola femminile. Al posto degli istinti o delle tare familiari è un particolare modo umorale di sentire le situazioni che porta la protagonista a seguire un destino segnato. Si chiama Cecilia, forse. Non si sa bene il suo nome, in quanto una trovatella....
Cecilia è stata trovata davanti al cancello da una coppia di coniugi non più giovani che decidono di tenerla con sé. Dopo un'infanzia serena passata nell'ambiente un po' stantio della famiglia adottiva, Cecilia, poco più che adolescente, fuggirà di casa con Eusebi, un ladruncolo con cui ha fatto amicizia, in cerca di libertà ed emozioni forti. In seguito passerà da un'illusione d'amore all'altra, in una perenne ricerca d'affetto. Alla fine sarà lei a condurre il gioco, diventando cinica e interessata, lontana da implicazioni sentimentali. E' solo l'incontro casuale con il vecchio guardiano che l'aveva raccolta presso il cancello della villa a rivelarle un ritrovato senso d'identità.
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Anno edizione:2003
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mia gibi 15 maggio 2018
Cecilia, un nome scritto su un biglietto appuntato sul bavaglino, è tutto quanto si sa della neonata abbandonata in via delle Camelie. Cresciuta da una coppia di anziani coniugi tra soffocanti premure, Cecilia bambina cammina per le strade di Barcellona alla continua ricerca di qualcosa che colmi il suo vuoto: un costante bisogno di affetto e protezione che è al’origine della spirale di autodistruzione in cui si ritrova a vivere da ragazza. Dopo una serie di amori sbagliati, quando la violenza e la solitudine sembrano aver spento in lei ogni vitalità, riaffiora come una nota di speranza quel profumo di tiglio che l’aveva accompagnata durante l’infanzia.
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Una bambina abbandonata in una notte d'estate degli anni ' 20 davanti ad un cancello in via delle Camelie a Barcellona , diventa una ragazza bella e inconsapevole, alla ricerca disperata di amore e libertà. Libertà e amore. Il loro desiderio e' cio che da' il senso alla vita. Per Cecilia, ragazza sola e povera, senza punti fermi e radici, nella Spagna di prima e durante Franco,la loro illusoria e breve presenza si trasforma sempre in una trappola, ne fa una vittima indifesa della rapacita' maschile. La Storia resta sullo sfondo, la guerra civile, il franchismo sono ombre cinesi, lontani. Vicini,sulla scena sono gli esseri umani che incrociano la vita di Cecilia, molti violenti, quasi tutti indifferenti. Barcellona è nell'ombra, ferma, senza gioia. Il romanzo è bello e triste.
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