Che cosa ci fanno un ragazzo ed una tigre affamata su una scialuppa in mezzo all'oceano Pacifico? Una convivenza alquanto bizzarra che metterà a dura prova entrambi, ma che coinvolgerà il lettore dall'inizio alla fine. Una storia appassionante, a volte violenta ed imprevedibile che si concluderà con un colpo di scena finale. Molto emozionante e capace di far riflettere.
Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della zebra ferita, dell'orango del Borneo e della iena isterica non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stato Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete, la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile, ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia e nel potere delle parole.
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Anno edizione:2012
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MARIA Grazia Tornisiello 29 novembre 2017
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Andrea Incerti 07 agosto 2014
Linguaggio fin troppo semplice, ma molto poco coinvolgente. L'intreccio non è avvincente e si complica con un simbolismo che io trovo assolutamente non vitale. Le riflessioni, pesanti, sono tuttavia il punto di forza di questo romanzo, che altrimenti sarebbe da evitare. Il potere evocativo rasenta lo zero, descrizioni pesanti e pedanti che ricordano il Manzoni, senza tuttavia i punti di forza che hanno reso immortale l'opera dello scrittore italiano. Approfondimenti certo molto buoni, ma pesanti e a mio avviso inutili e stancanti. Da evitare per chi non sopporta i romanzi "pesanti"
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BARBARA TRAVAGLI 19 febbraio 2013
In 3 giorni ho finito questo bellissimo libro e non posso fare altro che consigliarlo. Non ho visto il film e credo che nemmeno lo vedrò perché preferisco che un domani, rileggendolo, la mia immaginazione sia ancora libera di viaggiare con Pi. Il libro si divide in 3 parti: nella prima, molto simpatica e scritta in modo spiritoso, Pi racconta la sua vita in India; nella seconda invece viene narrata la storia del naufragio e i giorni lunghissimi passati da Pi a bordo della scialuppa di salvataggio in compagnia di una feroce tigre del Bengala; nella terza, la mia preferita, Pi è in ospedale, e racconta la sua storia a due funzionari dell'assicurazione. Quello che emerge è un'allegoria bellissima, della vita e della morte, della fede e della ragione. Una volta finita la lettura, si ricomincerebbe daccapo, per poter dare al tutto un secondo, più profondo, significato.
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