Massimo Fini lo conoscono tutti coloro che leggono giornali, giornalista e scrittore per passione e per vocazione, polemico, graffiante professionista della carta stampata. Giornalista spesso scomodo, autore di libri che che spaziano dalla storia alla filosofia, alla sociologia e alla politica, si è cimentato in una dichiarata autobiografia in cui racconta senza peli sulla lingua, come del resto è suo costume, ciò che è stata l'essenza della sua vita. Mi ha piacevolmente colpito lo stile fluido del racconto, quasi un flusso di coscienza, che si deposita sulla pagina e che vaga da un argomento all'altro, da un episodio ad un altro così come si racconterebbe ad un amico, in una serata di confidenze seduto sul suo divano rosso, luogo di confessioni laiche di innumerevoli personaggi. “Sono molti, uomini importanti e persone qualunque, che sono venuti a confessarsi sul mio sdrucito divano rosso. Forse perché ho capacità e pazienza d'ascolto. Forse perché conservo sempre. una certa 'pietas', anche verso i nemici più acerrimi… Non mi è mai riuscito di odiare veramente qualcuno…” “Una vita” si legge in un fiato, come se si ascoltasse l’autore raccontare, si sente la sua voce, il ritmo delle parole dette più che scritte.
Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno
L'autobiografia di uno dei più noti, e certamente il più singolare, fra gli intellettuali italiani e, insieme, l'attraversamento di settant'anni di vita del nostro Paese nei suoi mutamenti antropologici, sociologici, sociali, culturali più che politici, e di un quarantennio di giornalismo. Ma anche un racconto personale, di amori, di passioni, di amicizie, di tradimenti, di illusioni e disillusioni, esperienze che sono di tutti in cui il lettore potrà facilmente riconoscersi. Un libro crudo, com'è nello stile dell'autore, dall'andamento narrativo giocato sulla memoria, a volte celiniano o proustiano, senza autoindulgenze ma nemmeno indulgenze verso i personaggi, noti o meno noti, che Fini ha incontrato nella sua vita, eppure venato, oltre che da una nostalgia quasi feroce per il Tempo Perduto, da tenerezza e pietas per quell'animale tragico che è l'essere umano.
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Autore:
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Felice Di Giandomenico 28 novembre 2016
Molto interessante e accattivante questa autobiografia di Massimo Fini, giornalista, uno degli intellettuali più acuti e lungimiranti nel panorama culturale italiano, un uomo decisamente nemico delle contraddizioni che caratterizzano la società occidentale odierna. Storie di vita vissuta esposte in modo chiaro e piacevole, quasi in forma romanzata, rendono questo libro un vero e proprio spaccato della storia italiana, dal dopoguerra ad oggi.
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