Uno dei migliori libri di Wu Ming, ti fanno rivivere un'epoca in modo avvincente e per nulla scontato.
Non è dopoguerra, è solo un'altra guerra. Il mondo è diviso in blocchi, in realtà ideologie e frontiere si stanno già sgretolando: merci e droga non conoscono confini. Dall'Italia a Mosca a Hollywood, tra balere, viaggi clandestini oltrefrontiera e incontri di pugilato, una folla di protagonisti, spinti da una corrente che li travolge e li supera, si muove verso uno sbocco ignoto. Nuovi eretici, ex partigiani, contrabbandieri, narcotrafficanti, agenti segreti, figli in cerca di un padre si muovono e si sfiorano, inconsapevoli pedine di un grande disegno. Tra loro c'è Cary Grant, l'attore che da due anni non gira un film, il grande di umili origini la cui eleganza diventa il metro di misura della dignità personale, sull'orlo di una grande onda che sta per travolgere tutto. Sui flutti, come la bara in "Moby Dick", galleggia un misterioso televisore, simbolo di progresso tecnologico e di radioso avvenire...
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Anno edizione:2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ALBERTO ALLIA 08 luglio 2011
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Sebastiano Garro 27 marzo 2011
Wu Ming (in cinese mandarino "wu ming" significa "senza nome" oppure "cinque nomi" a seconda di come viene pronunciato) è un collettivo di scrittori simbolo del New Italian Epic. Li ho conosciuti grazie a "Notte buia, niente stelle", romanzo di Stephen King tradotto in Italia da Wu Ming 1. Incuriosito e conquistato dal progetto di 'sti tizi che rifiutano ogni meccanismo che trasforma lo scrittore in divo, che consentono la riproduzione delle loro opere gratuitamente, a scopi, ovviamente, non commerciali e di scaricare i testi integrali dal loro sito ufficiale, in culo al diritto d'autore; ho letto e adorato il loro primo romanzo "Q", grande affresco storico/fantastico (pubblicato con lo pseudonimo Luther Blissett). Questo "54" è servito a confermare la grande abilità di questi narratori nell'intessere fenomenali trame dove convivono in maniera perfetta e straordinaria personaggi storici e protagonisti di pura fantasia. Questi s'incontrano per caso, si relazionano, ritrovandoci così a leggere di un ex combattente partigiano esiliato in Jugoslavia che salva la vita a Cary Grant, di un "malamente" napoletano che gioca al casinò con l'imperatore vitnamita B?o Ð?i. Poi ci sono, "Lucky" Luciano, Grace Kelly, Alfred Hitchcock, Tito, i vecchi comunisti del bar Aurora, un poeta triestino, c'è una bella quanto impossibile storia d'amore, Mike Bongiorno e persino un televisore pensante. Uno romanzo incredibile, storie nella Storia, stelle del cinema, Guerra Fredda e traffico mondiale di eroina. Anno di grazia? Naturalmente, 1954. P.S.: mi permetto di consigliarvi, a mo' di colonna sonora, Cary Grant dei Non Voglio Che Clara (http://www.youtube.com/watch?v=nY_WJkP_zXA). Saluti.
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ROBERTO MAZZA 01 settembre 2010
Alla fine chiudi il libro e pensi: Che Bello! Però devo ammettere che prima di decollare sono arrivato quasi a metà, a volte mi perdevo con tutti i vari nomi e soprannomi e spesso l'uso del dialetto bolognese in alcuni passaggi mi è sembrato forzato. Resta comunque la sensazione di aver letto un'ottima storia, ben ambientata e descritta che descrive in maniera lieve uno spaccato dell'Italia post bellica.
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