99 giorni

Quando ho finito questo libro mi sono sentita quasi abbandonata, dovevo poter andare avanti, dovevo ancora immergermi nel suo mondo. Per fortuna, non avendolo conosciuto subito, quando l'ho preso i successivi erano già usciti e così li ho potuti leggere uno dopo l'altro. Ho adorato Acqua, la protagonista, e ho amato la scirttura della Tucker, che non conoscevo ancora. La violenza, che è parte importante di questo romanzo, è trattato benissimo, tanto che la scrittrice riesce a trasmettere la paura ed il tormento della protagonista, le emozioni che prova. Belli anche gli altri personaggi e i rapporti che si instaurano tra i vari protagonisti. Da leggere.

Secondo libro di K.A. Tucker che leggo dopo "Dieci piccoli respiri" e anche questa volta la storia mi ha catturato e coinvolta. in questo romanzo si tratta di un tema importante e purtroppo ancora attuale : la violenza sulle donne da chi dice di amarle. "Se faccio la brava come vuole lui non mi farà niente" è questo che Alex dice a Jesse , ma questo non è amore, non si dovrebbe avere paura del proprio marito. All'apparenza Alex sembra una moglie viziata piena di soldi, gioielli, vestiti e macchine costose con poco cervello, ma Jesse riesce a vedere e conoscere la vera Alex quella felice di vivere in una fattoria senza confort. Alex è forte vuole ricostruire il suo passato anche se la spaventa il poter venire a conoscenza di qualcosa di terribile. Jesse è un uomo che sa amare e che cerca di sacrificare se stesso e quello che desidera per chi ama. Un libro consigliato a chi ama le storie a lieto fine , a chi crede che l'amore può superare qualsiasi cosa. La scrittura della Tucker è coinvolgente, senza descrizioni inutile e sa trasmettere le emozioni dei personaggi

La storia di Acqua, la quale un giorno si sveglia in ospedale senza sapere cosa e chi l’hanno ridotta in quello stato pietoso, senza ricordare nemmeno il suo nome. Costretta, quindi, a ricostruire la sua vita da zero, andrà a vivere da Ginny Fitzgerarld, una vecchia signora anziana che per anni si è isolata dal mondo a causa di vecchi traumi. Qui cercherà, attraverso l’aiuto della famiglia Welles – la sua nuova famiglia insieme a Ginny – di aggrapparsi ad ogni singola sensazione od odore che possa dirle qualcosa in più su chi è. È anche una storia d’amore, perché all’origine di tutto quel che accaduto c’è proprio il sentimento che lega Acqua e Jesse – figlio dei Welles – un sentimento che non ricorda, ma sente rinascere subito, anche dopo l’incidente. Contemporaneamente ci vengono raccontati gli eventi che precedono l’aggressione e quelli che la seguono e assistiamo quindi a una storia d’amore che nasce ben due volte. Ho trovato il libro molto scorrevole, con un modo di fare che cattura l’attenzione, ma soprattutto la curiosità del lettore, indulgendolo a divorare pagina dopo pagina. Non ho trovato la storia banale, perché dietro all’amore ci sono argomenti come la violenza e lo stupro. Anche se la scrittrice non ha una stile riflessivo o saggio, riesce comunque a trattare bene l’argomento senza fare pasticci. È stato bello leggere di una ragazza che cerca di rialzarsi anche senza avere niente del suo passato che la induce a farlo, ma solo perché sente che nel suo futuro troverà le motivazioni. Di negativo ho trovato sicura il doppio punto di vista: Jesse racconta ciò che accaduto prima e Acqua ciò che avviene dopo. Normalmente preferisco un unico punto di vista, che sia esso onnisciente o esterno. Alcune cose sono risultate abbastanza prevedibili e scontate, ma nel complesso sono rimasta abbastanza soddisfatta ed è una lettura abbastanza leggera, che si può intraprendere anche solo per svagare la mente per qualche ora.