Abissi d'acciaio

MI sono innamorata di Isaac Asimov quando avevo undici anni e da allora non l'ho più lasciato andare. Il primo libro è stato proprio "Abissi d'acciaio" e, se non posso dire che da lì è stato tutto in discesa, di certo questo libro resta per la miglior cosa che Asimov abbia mai scritto, assieme ai suoi racconti sui robot. "Abissi d'acciaio" unisce mystery e fantascienza in maniera unica, è coinvolgente a livelli mostruosi e, come se non bastasse, è anche un romanzo che sa invitare a pensare senza mai essere pesante. Io lo raccomando indifferentemente a chiunque, non importa l'età o i generi preferiti.

Uno dei più bei libri che siano mai stati scritti, "Abissi D'Acciaio" di I. Asimov è scritto magistralmente e racconta una storia che, nonostante il tempo che passa, resterà sempre attuale. Asimov è uno di quegli autori che sono stati capaci di reinterpretare la realtà in chiave futuristica riuscendo a creare capolavori eterni. "Abissi D'Acciaio" è ambientato in un futuro in cui parte dell'umanità, quella rimasta sulla terra, non cammina più sulla superficie del proprio pianeta ma si è auto-costretta sotto terra, come le formiche. Il solo pensiero di vivere all'esterno è qualcosa che un umano della Terra non può concepire. In questo contesto l'agente Elijah Baley dovrà collaborare con il detective R. Daneel Olivaw per risolvere un caso di omicidio a Spacetown, avamposto degli Spaziali che si trova vicino a New York. Ed è il delitto il centro focale della trama attraverso la quale impareremo a conoscere i protagonisti e tramite le loro diversità, le lacune della natura umana. Abissi d'Acciaio è il primo libro del "Ciclo dei Robot" ma può essere letto anche da solo.

Ho letto questo libro per caso, non essendo un'amante del genere, ma ne sono rimasta favorevolmente sorpresa. Non solo per la trama scorrevole ed appassionante, ma anche per l'estrema attualità dei temi trattati e per la "chiaroveggenza" dell'autore, che decenni fa aveva già intuito alcune delle future innovazioni tecnologiche. Il tema affrontato, della paura del diverso, sia esso robot o migrante, e del desiderio dell'élite di preservare e tutelare i propri privilegi, ne fa un libro degno di essere letto, e magari riletto.