Ad un senatore convertitosi dalla religione cristiana alla schiavitù degli idoli
Un personaggio importante è tornato al paganesimo, tradendo la fede cristiana professata solo per pochi anni. Seguace della Magna Mater e sacerdote di Iside, pratica culti che lo rendono ridicolo e suscitano il sarcasmo del poeta. Si atteggia a filosofo e muta opinione, sedotto da quelle altrui. Instabile ed incerto, viene richiamato alla coerenza e alla moderazione. Diffidi della troppa sapienza - il sapere eccessivo rende stolti - recuperi la fede nel vero Dio, si penta della propria colpa e ottenga il perdono!
Attribuita dalla tradizione medievale a Cipriano, ma non riconducibile al vescovo di Cartagine, la poesia ci giunge dall'ambiente romano di fine quarto-inizi quinto secolo. Il cristianesimo sta muovendo l'ultimo, inesorabile attacco al paganesimo morente.
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