AI Burn - out pandemic è il manga tratto dall’opera teatrale di Stefano Gigli “Burn out pandemia - seguendo le nove code”. Sempre attratta da tutto ciò che riguarda la cultura nipponica, sono rimasta molto colpita da microcosmo bianco e nero. I protagonisti della storia sono Darma, un ragazzo indonesiano che lavora per un’ A.I. e il cui compito è quello di registrare tutto ciò che lo circonda, soprattutto i sentimenti e le emozioni delle persone. In particolar modo, la storia si snoda nel rapporto tra Darma e Kate, una normale ragazza che sta vivendo il drammatico momento psicologico causato dalla pandemia. E si, perché in prima battuta è la contemporaneità della storia è ciò che fa di questo libretto un’appetibile attrattiva. In realtà, c’è’ molto di più in gioco… Perché a scrivere di pandemia oggi sono capaci tutti; il valore aggiunto di questo manga non è dato dal voler raccontare della pandemia, ma piuttosto dal far emergere come essa si sia permeata su una condizione umana già esistente , fatta di auto privazione, in cui la tecnologia la fa da padrona, all’interno della quale i rapporti umani si riducono a poco più di un like sui social network: muri mentali e fisici eretti dallo stesso genere umano che, senza accorgersene, rischia appunto di auto distruggersi. La pandemia dunque non è il male dell’umanità, ma lo specchio di quel male che è gia radicato in essa stessa. La scelta dei colori, o meglio, dei non colori - il e il nero - la luce e l’oscurità in assenza di una qualsivoglia via di mezzo. Dentro o fuori, burn-out o luce. Sta a noi la scelta, tutte le sfumature sono date dalle emozioni e dai sentimenti che proviamo, forse ormai troppo soffocati, per non dire deformati da questo mondo contemporaneo che ci siamo creati. Saremo in grado di salvarci…? Cosi tanto in cosi poche pagine! Si, i disegni, unitamente al testo, hanno una carica emotiva notevole e trasmettono esattamente questo se non di più. Il manga è scritto in italiano e in giapponese. Il testo giapponese ha un impatto visivo incredibile, vale la pena tenerlo tra le mani solo per sfogliarlo.
