Letto nel 2022, ricordo solo quanto fosse piatto, noioso, e non vedessi l'ora di arrivare alla fine per leggere altri libri.
Nel suo romanzo più personale, Paulo Coelho torna con un viaggio alla scoperta di sé. Come Santiago, il pastore dell'"Alchimista", anche Paulo sta affrontando una profonda crisi di fede ed è alla ricerca di un cammino che l'aiuti nella sua rinascita spirituale. L'unica vera possibilità è di ricominciare tutto da capo. Così intraprende un viaggio che lo condurrà attraverso l'Africa, l'Europa e l'Asia lungo il percorso della Transiberiana, un viaggio che gli riporterà energia e passione. Quello che Paulo non sa è che incontrerà Hilal, una giovane violinista piena di talento, che ha amato cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente estremo da impedirgli di raggiungere la felicità in questa vita. Insieme inizieranno un viaggio mistico nel tempo e nello spazio che li porterà più vicino all'amore, al perdono e al coraggio di superare tutti gli ostacoli che la vita, inevitabilmente, ci presenta. "Aleph" ci invita a riflettere sul significato del nostro viaggio personale. Siamo davvero quello che vogliamo essere, facciamo davvero quello che vogliamo fare? Molti libri si leggono. "Aleph" si vive. ci presenta. "Aleph" è un romanzo che parla di come affrontare le proprie paure, credere nel proprio istinto e aprire la mente alle infinite strade che collegano tutti noi mentre affrontiamo insieme il viaggio della vita, pur seguendo percorsi diversi.
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Federica 17 marzo 2025Non mi è piaciuto per niente
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copertina deludente
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MARIO D'ANDREA 03 ottobre 2011
Jorge Luis Borges pubblicò la sua raccolta di racconti "El Aleph" nel 1949 e l'ultimo di questi dà il titolo al libro. Oggi appare questo romanzo di Paulo Coelho che voglio interpretare anche come un omaggio a Borges, a tutta la letteratura centro-sud americana, alla necessità di introspezione. Si può condividere o meno l'atteggiamento di Coelho (troppo semplicisticamente definito "a la New Age"), certo non si non apprezzare il suo stile di scrittura ed il suo coraggio nello svelarsi al lettore nella sua più profonda intimità. L'alpeh è la prima lettera dell'alfabeto ebraico e fenicio, oltre ad essere assimilabile al concetto matematico di infinito. E' il punto dove si incrociano tutti punti, i luoghi le vite. E in questo lungo viaggio sulla Transiberiana (molto belle le descrizioni dei vari luoghi visitati durante la traversata, specie il lago Baikal) il narratore compie anche un percorso di recupero delle proprie vite ed esperienze. E' accompagnato dalla violinista di origine turca Halil (splendida figura dell'immaginario femminile) con cui sviluppa un rapporto di amore profondo e casto. Altra figura fondamentale quella di Yao (sorta di spirito guida). E' un racconto emozionante che è anche una metafora (il bambù cinese e il rapporto tra treno e viaggio). Da condividere la conclusione del risvolto di copertina " molti libri si leggono. Aleph si vive".
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