Sembrano parole apparentemente in antitesi, Novità e Tradizione, ed invece questo romanzo indica chiaramente come in realtá siano perfettamente complementari. La nuova dimensione infatti che il Salento sta vivendo oggi la si deve a chi, come lo scrittore, ha compreso quanto le tradizioni e la valorizzazione della perduta civiltá contadina fossero gioielli da lucidare e tramandare e non rimorsi da cui fuggire. Questo è un film, come quelli che iniziavano all'imbrunire vicino la casa di Nino, che ti trasporta e ti fa rivivere quegli anni'40 in cui la voglia di riscatto e di speranza prendeva il sopravvento. Un manifesto leterrario del Salento, al pari della famosa canzone "Le radici ca tieni". Accomodatevi e godetevi lo spettacolo.
All'imbrunire cominciava lo spettacolo. Storie del novecento salentino
La storia di Nino, della sua famiglia e dei suoi amici, è il pretesto per narrare la vita di un paese salentino e dei suoi abitanti dal secondo dopoguerra ai primi anni '60. In quel mondo, prevalentemente agricolo, tutto si faceva in casa: il pane, i dolci, il vino, la salsa, le marmellate, l'uva passa, e anche il sapone. Nella festa del Santo Patrono si mescolavano fede, tradizione e divertimento. Tutto il paese partecipava ai festeggiamenti religiosi e poi a quelli civili. Le luci colorate della "galleria" illuminavano la strada principale dove c'erano le bancarelle del tiro a segno, delle noccioline e dei dolciumi, fino alla cassa armonica, dove suonava la banda. A Carnevale si organizzava la "presa della papara" e la sera in molte case si ballava la quadriglia. Il maestro di ballo era anche il regista che agevolava la conoscenza tra signorine e giovanotti timidi, a scopo matrimoniale. Nino e i suoi amici giocavano prevalentemente per strada: alla lippa, al pallone, con le trottole di legno, a battimuro; o in giardino: agli indiani, ai cavalieri e ai toreri con i giochi che si costruivano da sé. Quando arrivò il cinema, Nino rimase rapito da quella grande magia...
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2016
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In commercio dal:1 gennaio 2016
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Racconto ben costruito di una Puglia d'altri tempi che non tutti conosciamo, ma che ha fatto le nostre radici. La lucidità dei ricordi e lo stile volutamente non nostalgico, rendono bene l'idea di un'infanzia e giovinezza vissute in un contesto di provincia, mai povera di stimoli e tradizioni. La seconda parte peraltro si arricchisce di elementi descrittivi, di personaggi e situazioni che conferiscono alla storia tutta la godibilità di un romanzo.
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Ho appena finito di leggere " ALL'IMBRUNIRE...." . Intenso, leggero,tenero e commovente. Entusiasmante come lo spettacolo dei fuochi d'artificio del Santo patrono. Cominciano in tono minore e, poi ,coinvolgono in un crescendo incontenibile, bloccando i volti dei presenti e i loro respiri, fino al botto finale. Una irreale , breve, pausa e, poi,un applauso corale a lungo trattenuto. Magia di un libro che si fa amare e accende emozioni, come un bel sogno
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