avevo già letto altri libri dell'autore, per cui non è una scoperta bensiì la conferma di una capacità professionale
Dopo un interminabile viaggio nelle terre più remote del mondo conosciuto, per il mago Taita e il fedele Meren è tempo di far ritorno in Egitto. La loro amata patria è afflitta da piaghe senza fine: sulle regioni del Nilo, già stremate da lunghi anni senza esondazioni, si è abbattuto il flagello della peste, che non ha risparmiato neppure i figli del faraone Nefer Seti. E mentre i nemici di sempre tramano per mettere le mani sul regno, su di esso piomba una nuova, penosa calamità: il fiume, da sempre fonte di vita e di prosperità, si è ridotto a una catena di pozze fangose del colore del sangue. Uno scenario drammatico in cui, impalpabile come la tela di un ragno velenoso, si diffonde il culto di una nuova, misteriosa dea dagli straordinari poteri. Un culto che sta affondando i suoi artigli nel seno stesso della famiglia reale. Disperato, il faraone chiede a Taita di rimettersi in cammino. Solo il grande stregone, forte dei nuovi poteri ottenuti grazie agli arcani riti custoditi nella lontana Asia, ha qualche speranza di scoprire e sconfiggere la minaccia che si annida alle fonti del Nilo. Ha così inizio un pericoloso viaggio lungo il maestoso letto del fiume, nel quale alle insidie che minacciano la spedizione si aggiunge la sfida letale del mago con le forze oscure in agguato fuori e anche dentro di sé.
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Informazioni:
Titolo: Alle fonti del NiloAutore: Wilbur SmithEditore: LonganesiData: 2007La gaja scienza 849, tela edit. con titoli oro al dorso e sovrac. ill. - trad. di Giampiero Hirzer, OTTIME CONDIZIONI
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:6
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Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Vincenzo Sinisi 04 marzo 2018
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ALESSIO AJOVALASIT 31 maggio 2010
Sapete cos'è? Forse Smith scrive per se stesso e non tenendo conto dell'ambiente letterario che imperversa oggi o dell'evoluzione del gusto. Beninteso, Smith docet per molti aspetti nel campo del romanzo d'avventura, ed il sottoscritto per molti anni lo ha snobbato sino al giorno in cui ha ricevuto in dono "Alle fonti del Nilo". Devo dire la verità? E' come la colla di qualità non eccelsa, attacca ma non sai per quanto tiene. Ti lascia il dubbio che il suo segno non durerà ed in effetti non dura. La deriva sessista apertamente maschilista imbarazza il lettore, il priapismo taumaturgico ci fa sorridere perchè ci appare fuori contesto e si instaura in un contesto che vede il protagonista Taita come una versione arzilla e un po' barzotta di Gandalf. Romanzo intriso di magia tout court, dove l'origine della magia stessa o come permei il mondo non è dato sapere. I maghi fanno magie, mentre i guerrieri roteano le loro spade. Mi è piaciuto poco, e non lo regalerò. Oggi l'avventura per me ha altri nomi e altre modalità narrative.
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Claudio Contessa 10 giugno 2009
Per la prima volta ho letto un libro del grande Wilbur Smith e mi sono, per lunghi tratti, annoiato.
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