E’ un’opera di cui si potrebbe discutere in eterno, tanti sono i significati e le tematiche da essa affrontati. Chiunque potrebbe trarne un significato proprio, chiunque potrebbe leggervi un messaggio diverso e, sono sicura, benchè si possa ripetere la lettura di quest’opera magistrale, ogni volta ci si ritroverebbe a discutere di un significato nuovo, dapprima nascosto e, apparentemente, ignorato. L'ironia è regina in tutto il romanzo e tale fatto è percepibile anche al lettore più distratto.
Centro della vicenda è la tragica passione di Anna, sposata senza amore a un alto funzionario, per il brillante ma superficiale Vronskij. Parallelo a questo amore infelice è quello felice di Kitty per Levin, un personaggio scontroso e tormentato al quale Tolstoj ha fornito i propri tratti. "In Anna Karenina è rappresentata - scrive Natalia Ginzburg - la colpa come ostacolo, anzi come barriera invalicabile al raggiungimento della felicità." Tra i primi lettori il libro ebbe Dostoevskij che così ne scrisse: "Anna Karenina è un'opera d'arte assolutamente perfetta. Vi è in questo romanzo una parola umana non ancora intesa in Europa... e che pure sarebbe necessaria ai popoli d'Occidente."
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Anna Karenina è un classico dell’autore russo Lev Tolstoj che credo che quasi tutti abbiano sentito nominare almeno una volta. Questo classico è piuttosto lungo e quindi è una lettura impegnativa che sicuramente non consiglio a coloro che vogliono intraprendere semplicemente una lettura leggera. Lo consiglio invece a chi è appassionato di classici letterari che vuole qualcosa di diverso. Mi stupisco di come l’autore riesca a descrivere in un modo simile le sensazioni dei personaggi, le rende quasi palpabili. Inoltre adoro come Tolstoj tratta il tema dell’amore: in un modo unico e sconvolgente. Sono rimasta affascinata da questa lettura e spero lo sarete anche voi (anche se non ho dubbi).
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Mariafelicia Maione 15 marzo 2017
Tendiamo a dirlo di tutti i classici, ma di sicuro è vero per la Karenina: è un libro che bisogna leggere, almeno una volta nella vita. Ma dubito che resterà una sola. Non basta averlo sentito nominare: bisogna scoprire chi è Anna, e alla fine ciascuno deciderà da sé se amarla oppure odiarla, se vederla come un'eroina o una sciocca. Però è una decisione che va presa sulla pagine. Ed è uno di quei libri che va letto anche per altre ragioni: la bellezza delle descrizioni russe, i paesaggi dell'anima ampi quanto quelli esteriori, l'assolutezza dell'amore, di cui il nostro tempo avrebbe tanto bisogno. Magari con il lieto fine. Non conoscendo il russo non so giudicare la traduzione, ma è di sicuro scorrevole, accattivante, e gli oscar mondadori hanno una piacevolezza nella scelta della carta e del formato che prediligo.
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