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Paravia 1944 *
pp. 238 *
in brossura editoriale *
Collana Biblioteca di Filosofia e Pedagogia *
2 segni a biro all'indice *
rif. libr. letteratura *
Emanuele Kant nacque il 22 aprile 1724 a Königsberg da povera famiglia: fu educato dalla madre in un ambiente ispirato ad una religiosità pura e severa. Compì i primi studi, confortato e aiutato dal pastore F.A. Schultz nel ginnasio Fridericiano; immatricolatosi nel 1740 nell'università di Königsberg, si volse agli studi scientifici e filosofici: ivi ebbe a maestro il wolfiano Marrtino Knutzen (1714-1751). Compiuto il corso universitario nel 1746, passò otto anni circa come precettore: quindi, dopo di aver ottenuto nella stessa università la libera docenza, cominciò nell'autunno del 1755 le sue lezioni. In questa condizione passò circa quindici anni: anni di vita umile e faticosa, ma indipendente e serena, durante i quali il suo pensiero si svolge lentamente ed attraverso punti di vista successivi conquista a poco a poco il punto di vista definitivo. A questo prelude già la curiosa operetta sui “Sogni d'un visionario” (1709) e più esplicitamente la “Dissertazione” del 1770, con cui Kant inaugura il suo insegnamento come professore ordinario di logica e metafisica a Königsberg. Il decennio seguente è il periodo di elaborazione della grande opera della sua vita, la “Critica della ragion pura”: che appare nel 1781 ed inizia il periodo della grande attività e della pubblicazione delle opere maggiori: i “Prolegomeni” (1783), la “Fondazione della metafisica dei costumi” (1785), i “Principi metafisici della fisica” (1789).
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