L'apertura possibile della psicanalisi. Alle prese con la domanda del paziente in istituzione
Questo scritto vuol essere un contributo alla messa in discussione del rapporto della psicoanalisi con il mondo istituzionale e il discorso medico. Il terreno di confronto è principalmente la pratica clinica. Al di là della necessità di dimostrazione e di divulgazione teorica, interessa qui testimoniare la posizione dello psicoanalista nel rapporto con il paziente, cosicché anche un medico o un sanitario, pur nella considerazione delle essenziali diversità, possa ricavarne spunti interessanti per la gestione della relazione con chi gli presenta una domanda di cura. Chiedere un rapporto di cura significa innanzitutto chiedere una presenza e un ascolto che permetta di articolare la propria domanda, che contiene il soggetto stesso che chiede nel suo dire. Oltre la necessità di corrispondere con una risposta, casomai immediata, è possibile comprendere con il paziente la natura dei sintomi e la reciproca posizione (anche rispetto alla malattia) e costruire assieme delle possibilità di movimento. Persino l’immobilità costituzionale dell’istituzione può avere con il lavoro dello psicoanalista minime possibilità di cedimento e di mobilitazione considerando le peculiarità del singolo caso.
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Anno edizione:2020
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