I due protagonisti, Luigi e Francesca, si ritrovano per superare un dolore che li ha divisi e la salita sulla montagna del Latemar li aiuterà in una redenzione che emoziona e commuove il lettore. Un racconto pulito e asciutto nella scelta delle parole, breve ma intenso che mi è sembrato scritto per riduzione del testo in modo da lasciare presente solo ciò che è essenziale. I salti di scena, che ritrovo in altri romanzi di Righetto, danno ritmo alla narrazione in modo che sia contemporanea la voglia di affrettarsi a leggere per conoscere come terminerà la storia, sia quella di soffermarsi sulle parole per gustarne il sapore e vivere l’emozione che ne promana. La montagna, maestosa testimone del finale, si conferma come elemento essenziale degli ultimi romanzi di Righetto.
Apri gli occhi
Capace di condensare intensi frammenti di memoria lontani nel tempo, legandoli indissolubilmente all’anima dei protagonisti, Matteo Righetto costruisce il romanzo di una famiglia ai nostri giorni, in cerca di nuovi equilibri e possibili redenzioni.
Questa è la storia di Luigi e Francesca, che si conoscono quando hanno ventisette e ventiquattro anni. È la storia della loro famiglia, di come è nata e cresciuta, ma anche della sua distruzione. E del tentativo, vent’anni dopo, di rimettere insieme i pezzi. Di ricordare un momento di felicità che non tornerà più e sul quale, ancora, pendono dolorose domande. In un viaggio dalla città alle montagne del Latemar, durante un giugno piovoso, inizia una intima e accidentata escursione dentro il loro passato, nella profondità inconfessabile di quei momenti drammatici che hanno scandito gli ultimi anni della loro vita, e di quella di Giulio. E tentano di aprire, ancora una volta, gli occhi, ripetendosi quella formula magica che aveva fino ad allora significato stupore e gioia. La fatica e la bellezza autentica della montagna, con i ricordi e i curiosi personaggi che porta con sé, diventa allora l’unico modo che i protagonisti hanno per far fronte alla tragedia che li ha colpiti, e per tirare le fila di un incomprensibile epilogo.
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Anno edizione:2024
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Formato:Tascabile
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GABRIELE RUFFATTI 05 dicembre 2017
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