Per me ''Aracoeli'' è stato un romanzo bellissimo,toccante e molto profondo. Non è un romanzo facile da leggere in quanto lo stile della Morante è molto particolare,con minuziosa cura per i dettagli. Si possono riscontrare temi come la critica alla società borghese,il collegamento tra realtà e immagini oniriche ma il tema centrale del romanzo resta il rapporto madre-figlio che viene narrato in modo pessimista avvolto da un costante strazio e tormento da parte del protagonista che altri non è che il figlio,Manuele. La Morante mescola lo spagnolo con l'italiano, un linguaggio molto curato e letterario con un linguaggio dialettale;nello stile narrativo inoltre non son presenti quasi dialoghi ma un lungo monologo interiore del protagonista. Aracoeli,donna che viene da una famiglia povera spagnola,si sposa con un ufficiale della marina militare italiana e scappa col suo amato dalla sua terra natia e dall'unione dei due nasce Manuele.La donna si attacca in un modo quasi morboso al suo unico figlio dato che la vede come l'unica cosa "veramente sua" in questo paese straniero in cui la gente parla una lingua diversa dalla sua.È una madre morbosa che avrà una tragica fine ormai ammalata e depressa. Il protagonista del romanzo è dunque Manuele,suo figlio,il quale ci racconta il suo rapporto "malato" con sua madre quando ormai è un uomo di quarant'anni e sua madre è morta da anni. È una storia unica che può aver diverse chiavi di lettura che non può e non deve passare inosservata! :) Ve lo consiglio vivamente!
Pubblicato nel 1982, Aracoeli è il racconto di un rapporto tra madre e figlio, inizialmente esclusivo e totale, il cui ricordo diviene prigione e condanna.
«Mia madre era andalusa. Per caso, i suoi genitori portavano, di nascita, l'uno e l'altra, il medesimo cognome Munoz: cosí che lei, secondo l'uso spagnolo, portava il doppio cognome Munoz Munoz. Di suo nome di battesimo, si chiamava Aracoeli». Cosí ha inizio questo romanzo, in cui Manuele, quarantenne fallito e omosessuale infelice, rimpiange l'infanzia paradisiaca vissuta in simbiosi con la madre Aracoeli, una selvaggia ragazza andalusa sposata a un ufficiale della marina italiana. Per Manuele la fine dell'infanzia si configura come una cacciata senza colpa dall'Eden e il suo ricordo è prigione e sventura, poiché la madre, colpita da un morbo misterioso, è morta oltraggiando gli affetti famigliari con una furia demenziale e lussuriosa.
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Anno edizione:2005
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