Un romanzo che non punta sui colpi di scena a effetto, né sul ritmo forsennato: sceglie un’altra strada, più sottile e più efficace. È un noir che lavora in profondità, dove la tensione non esplode: cresce, strato dopo strato, fino a trasformarsi in inquietudine morale. Il maresciallo Adorni è un personaggio raro nel panorama italiano: niente pose, niente frasi a effetto, niente eroismi di facciata. È un uomo che indaga con metodo e vive con misura. Non sfoga, non esterna: lascia che siano i dettagli, i silenzi, le scelte minime a raccontarlo. Il lettore non lo conosce perché lui si confessa, ma perché lo osserva vivere. L’ambientazione è un valore aggiunto: la provincia emiliana è resa con una precisione concreta, fatta di luoghi, ritmi e odori più che di cartoline. Non è sfondo ma atmosfera. Più ci cammini dentro, più capisci quanto quella terra modelli i suoi abitanti. e quanto pesi sulle loro coscienze. Il caso al centro della storia è costruito con grande rigore narrativo: niente scorciatoie, niente intuizioni magiche, niente “genio investigativo”. Qui la verità è fatica, dubbio, tentativo. Ed è proprio questa onestà, quasi artigianale, a dare potenza alla storia: non si tratta solo di scoprire cosa è successo, ma cosa significa che sia successo in quel modo, in quel contesto, a quelle persone. Si chiude il libro con la sensazione netta di aver letto qualcosa che non si limita a intrattenere, ma che chiede di guardare più a fondo. Un noir sobrio, solido, adulto.
L'asimmetria della menzogna. Un'indagine del maresciallo Adorni
A Borgotaro, un uomo è sparito nel nulla. La sua bicicletta ricompare mesi dopo, sporca di sangue. Tra ordini che cambiano, superiori che “marcano il territorio” e informazioni coperte, il maresciallo Vittorio Adorni si trova a fare l’unica cosa che gli riesce bene: ricostruire la verità, con ostinazione. Anche se costa fatica. In un’Italia di provincia che cambia pelle dopo Mani Pulite, Adorni inciampa in una storia che lo inghiotte senza preavviso. E forse per questo non riesce a smettere. Perché la menzogna è una forma di potere. Ma la verità, quando emerge, ha un suono sordo e semplice. E ripaga ogni fatica. All’interno del seguente volume: "Il giorno in cui la musica morì", racconto che ha conquistato il 2° posto al 52° Premio Gran Giallo Città di Cattolica ed è stato finalista a Garfagnana in Giallo 2025.
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Anno edizione:2025
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CrimeReader 21 ottobre 2025Un noir che ti resta addosso
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