Atras/Alam

L'evoluzione degli O Terno dal rock di ispirazione anni '60 al loro ultimo album mostra un audace allontanamento dalle aspettative del mainstream. Mentre il loro lavoro precedente lasciava intendere un potenziale successo commerciale simile a quello dei Los Hermanos, la band ha scelto una strada meno battuta, abbracciando melodie e strumentazioni sovversive. Il loro ultimo lavoro è un perfetto esempio di questa evoluzione artistica. fonde senza soluzione di continuità arrangiamenti intimi con un approccio da band completa, dando vita a un'esperienza sonora accattivante. Brani come “O Bilhete” emanano un'intimità cruda e ravvicinata, mentre “E no Final” offre una grandezza cinematografica. Dal punto di vista dei testi, l'album affronta temi diversi, dal commento sociopolitico alle riflessioni introspettive. La collaborazione con Devendra Banhart e Shintaro Sakamoto in “Volta E Meia” aggiunge profondità, esplorando i temi del romanticismo e della scoperta di sé. Nel complesso, è un disco di ottima fattura che sfida le convenzioni di genere, consolidando lo status di O Terno come innovatore della scena musicale brasiliana.